Anche cecchini e cani anti bomba La «prima»? È un summit di guerra

Scala blindata per il Fidelio: si temono scontri e azioni dimostrative Limonta: «Per loro siamo traditori». Renzi e Napolitano non verranno

Dopo tre anni di relativa calma, urla e insulti ma nulla più, la Scala si rimette l'elmetto per una Prima che si preannuncia ad alto rischio. Abolizione dell'articolo 18 e linea dura nei confronti degli abusivi, con relativi sgomberi di case Aler, ha creato una saldatura tra le varie anime del movimento, solitamente in guerra tra loro, che annunciano battaglia. «Ci vediamo il 7/12» hanno scritto sui muri dopo la manifestazione di giovedì davanti Palazzo Marino e la questura si prepara. Almeno 500 uomini per presidiare la piazza in attesa di non meno 400 manifestanti, tra i quali i temuti anarco insurrezionalisti. Ma non ci sono solo i centri sociali da badare, una serata con il gotha dell'industria, finanza e politica, anche se mancheranno Napolitano e Renzi, significa rischio attentati.

Per questo già da 24 ore sono iniziate le operazioni di controllo di tombini, cestini dei rifiuti, grondaie con altri 500 agenti che si alterneranno in queste ore di vigilia a sorvegliare il territorio. Mentre il giorno della Prima la piazza sarà presidiata anche da servizi segreti, unità cinofile, tiratori scelti e artificieri.

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