Si chiama Silvia Ramos, è peruviana e vive da 15 anni in Italia. È lei la prima badante di condominio di Milano. Assisterà sei anziani che vivono nelle case popolari di piazzale Dateo. Anziani ancora autosufficienti, che però hanno bisogno di una persona che per qualche ora alla settimana li aiuti nelle piccole faccende domestiche, nella spesa o anche solo li accompagni a fare una passeggiata.
«Si apre una pagina nuova nella storia dei servizi sociali di Milano - spiega Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali - L'obiettivo è attivare questo servizio in altri nove condomini della città, affidandolo a cooperative sociali».
«È una buona idea - commenta Irene Giotta, presidente del Comitato Dateo, che raggruppa i 150 inquilini dello stabile -. Nelle nostre case ci sono tanti anziani, noi cerchiamo di aiutarli e ogni progetto può migliorare la loro condizione».
Il Comune di Milano da più di un anno ha aperto uno sportello Badanti e Baby sitter, per far incontrare domanda e offerta. Nei primi sei mesi del 2014 sono arrivate 2.400 richieste: 1.779 quelle per le badanti e 646 per le baby sitter. «Mettiamo a disposizione degli anziani e delle famiglie un elenco di persone qualificate e affidabili per costruire concretamente una rete di cura - sottolinea Majorino-. Per essere iscritti nelle banche dati comunali è necessario effettuare un colloquio per definire le proprie capacità e competenze oltre a possedere alcuni requisiti, tra cui la frequenza di appositi corsi di formazione professionale». Lo sportello si trova all'interno del Pio Albergo Trivulzio ed è gestito in collaborazione con la cooperativa sociale Eureka. Per la prima volta a Milano sarà possibile condividere la stessa badante, che «attraverso l'assistenza condivisa, svolgerà una significativa funzione di presidio anche per noi».
Le persone anziane non sempre sono contente di avere persone per tante ore in casa, e soprattutto non sempre possono permettersi la spesa, nonostante il supporto di assegni di accompagnamento o sussidi. L'assistenza condivisa è un modo per aiutare gli anziani senza invaderne gli spazi.
«In questo caso ci rivolgiamo a utenti cui storicamente il Comune non si è rivolto: persone non in condizioni di disagio estremo, ma sufficientemente fragili da non farcela da soli», aggiunge Majorino. Non solo. «La badante di condominio può aiutare le persone a conoscersi e ricostruire quel tessuto sociale che potrebbe perdersi», spiega Isabella Menichini, direttore del settore Domiciliarità e Cultura della Salute.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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