Cronaca locale

Area B, FdI rilancia la raccolta firme

Oltre alla spesa troppe le contraddizioni di un provvedimento che non funziona

Area B, FdI rilancia la raccolta firme

Quartieri periferici isolati, «trappole» prima dei parcheggi d'interscambio, nessuna deroga per chi ha comprato appositamente una macchina e aspetta ancora di riceverla, visti i tempi biblici di consegna. Sono alcuni dei paradossi che cominciano ad emergere a pochi giorni dall'entrata in vigore dei nuovi e contestati divieti alla circolazione in Area B, con lo stop per le auto Euro 2 benzina ed Euro 4 e 5 diesel.

Più della metà degli ingressi dei 26 parcheggi d'interscambio presenti a Milano si trova nelle vicinanze di un varco della Ztl. Chi decide di lasciare la macchina agli estremi della città, per poi muoversi con i mezzi, rischia di incappare in multe a ripetizione fino a 95 euro. La questione riguarda diversi parcheggi di Milano, come quelli di Bovisa, Romolo, Villa San Giovanni e Lampugnano, dove una delle 188 telecamere di Area B è posizionata alla fine del tunnel che porta ai posteggi.

Dopo le lamentele degli automobilisti e l'interessamento persino di riviste specializzate come Quattroruote che ha stilato una lista delle aree «trappola», sabato è dovuto intervenire il sindaco Giuseppe Sala: «Le telecamere possono rimanere dove sono. Il sistema è far leggere la targa alla telecamera, ma se poi uno entra nel parcheggio automaticamente annulla l'ingresso».

A far discutere sono anche alcuni confini della Ztl che di fatto imprigionano i residenti di quartieri periferici, come Ponte Lambro, circondati dai varchi. Per non parlare delle telecamere davanti al pronto soccorso di Niguarda o al parcheggio del cento cardiologico Monzino.

«Il nuovo governo potrebbe porre la sua attenzione su quanto sta accadendo a Milano», avverte Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Marino, dopo che il suo partito sabato ha dato il via a un progetto di delibera popolare con raccolta firme per chiedere il rinvio dei divieti di 12 mesi. «È l'ultima spiaggia per i cittadini: più saremo e più forte sarà il messaggio», aggiunge Truppo, sottolineando che «stiamo ipotizzando punti di raccolta firme coordinati con le categorie, magari fuori da una caserma o un ospedale».

I nuovi divieti, infatti, non piacciono praticamente a nessuno: poliziotti, infermieri, lavoratori, l'Aci, addirittura la Cgil. Ieri, al coro degli scontenti, si è aggiunto anche il sindacato che rappresenta quei «più di mille carabinieri a cui viene impedito di raggiungere le sedi di servizio con le proprie autovetture». L'esponente di FdI va avanti spostando l'attenzione sulla maggioranza in consiglio comunale che «fino ad ora si è nascosta dietro al fatto che il sindaco Sala sta attuando un programma. Ma se volessero, potrebbero bloccare questa assurdità anche già da domani».

Il consigliere comunale della Lega Samuele Piscina, invece, si concentra su un'altra stortura: «Anche chi ha istallato Move-in (il sistema della Regione Lombardia che consente di avere chilometri in deroga) spiega se ha un Euro 4 o 5 diesel non può più entrare in Area C. Non si può accedere al centro storico neanche a pagamento». Chi ci abita, dunque, non può riportare nemmeno la proprio macchina all'interno di un box vicino casa. Un altro tema «è quello del conteggio dei chilometri con Move-in, quelli che oggi vengono scalati anche quando Area B è spenta, tipo il sabato e la domenica segnala il consigliere comunale di Forza Italia Marco Bestetti Oggettivamente è un'assurdità, abbiamo chiesto al sindaco un impegno su questo e lui ha dato la sua disponibilità a correggere». E, infine, c'è il paradosso di «chi ha comprato la macchina per adeguarsi alle misure, ma ancora non l'ha ricevuta per le difficoltà che ci sono in questi mesi con le consegne». La regola dice che non si possono applicare limitazioni a chi può dimostrare di aver sottoscritto un contratto per l'acquisto di un'auto entro la metà di settembre. «Coloro che l'hanno comprata dopo quella data e che stanno aspettando che arrivi, si ritrovano senza la macchina nuova e senza poter circolare con quella vecchia. Abbiamo chiesto che questo limite venga meno».

Oltre al danno anche la beffa.

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