Arriva l'«Aurora»: City Life si allarga

Un progetto da 50 milioni per 140 appartamenti. Si parte ad aprile

Michelangelo Bonessa

Uno dei progetti di edilizia residenziale più grandi di Milano parte ad aprile. Aurora, 12mila metri quadrati a fianco di City Life, nascerà tra via Silva, via Eginardo e via Flavio Gioia. «Con i suoi 140 appartamenti ha spiegato Vincenzo Albanese, Ceo di Sigest è il quinto per grandezza in città, ci sono molte iniziative ma di solito sotto i 50». Questo pezzo di città era già parte del piano Beruto, il primo piano regolatore milanese datato 1889 di cui il progetto mantiene alcuni lasciti: l'impostazione di grande isolato «alla Beruto» e un muro inglobato nel perimetro esterno residuo dell'edificio che fungeva da bersaglio nella piazza d'armi. Gli isolati grandi erano una caratteristica del primo piano regolatore di Milano: secondo il suo autore erano un mezzo per limitare le speculazioni edilizie.

Aurora segue dunque «un principio dell'Ottocento per proiettarlo nella metropoli», ha affermato l'architetto Pierluigi Nicolin: infatti nei tre edifici, una torre di diciannove piani e due blocchi lineari da sei, è quasi impossibile trovare un appartamento identico all'altro. «L'idea di metropoli si basa sul concetto di tante individualità messe insieme ha proseguito Nicolin idea che abbiamo cercato di riprodurre fisicamente». «Anche perché ha chiosato Sonia Calzoni, l'altro architetto firmatario del progetto l'unicità favorisce la riconoscibilità».

Ad aprile dunque i cantieri si apriranno in via Eginardo e dovrebbero chiudersi entro il 2020. Un altro pezzo di città che crescerà intorno a 8mila metri quadrati di giardino interno. Verde che però non sposa la filosofia del vivere a Milano rimanendone fuori sintomo di una «sindrome del verde su cui molti stanno speculando» ha detto Nicolin: «O il verde è un aggiunta di qualità alla città, o è un modo per non farla». «Il piano vale circa 50 milioni di euro» ha specificato Edoardo De Albertis, amministratore delegato della Borio Mangiarotti, storica azienda milanese fondata nel 1920 e partner locale del fondo americano Värde insieme a Sigest. Gli appartamenti, di cui il 30 per cento sono bilocali, andranno sul mercato a un prezzo medio di 5.500 euro.

«Noi abbiamo un'anima italiana - ha precisato Mirko Tironi, manager di Värde il responsabile per l'Italia è Luca Malighetti, così come è italiano il responsabile per l'Europa». Anche per questo si spiegano i 600 milioni investiti nello Stivale, rilevando ad esempio gli hotel Boscolo e Guber, e lo sbarco a Milano nel 2015. O quello recente a Roma in collaborazione con il gruppo Mezzaroma. «Siamo mattonari nell'anima», ha scherzato Tironi.

Ma sono operatori che piacciono a chi lavora nel settore: «Questo investitore internazionale ha detto Albanese è migliore di quelli arrivati a Milano nel 2014 con taglio opportunistico: sono qui per creare valore aggiunto». Creano cioè circuiti economici sul territorio investendo denari e non speculano solamente sulle curve di mercato .

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