Arte, libri e videogame: ecco il palazzo di cristallo

L'edificio del gruppo Feltrinelli pronto entro Natale Oltre a testi e documenti ospiterà gli uffici Microsoft

Maria Sorbi

Avrebbe dovuto essere tutto pronto entro l'estate. Lo sarà per Natale. Milano si prepara ad aprire un nuovo spazio, pubblico. Dopo la posa della prima pietra un paio di anni fa, il progetto Feltrinelli è quasi pronto e completerà il quadro del quartiere più moderno della città, a un passo dai grattacieli di Porta Nuova, da corso Como e da Eataly in piazza XXV Aprile.

L'opera - pensata dal gruppo Feltrinelli e affidata a Coima sgr tramite il fondo immobiliare fondo Feltrinelli Porta Volta - è firmata dallo studio svizzero Herzog & de Meuron e cambierà il volto di viale Pasubio: 188 metri di lunghezza per 32 di altezza ricoperti da 1.224 finestre che creeranno una superficie trasparente di oltre 10mila metri quadrati. All'interno avrà sede la fondazione Giangiacomo Feltrinelli, con un centro di studio e ricerca, un archivio sotterraneo che raccoglierà un milione e mezzo di documenti della fondazione. E poi una sala lettura, al quinto piano, dove consultarli. Al piano terra spazi multimediali per concerti e performance artistiche.

Nel nuovo palazzo «di cristallo» ci sarà anche la sede di Microsoft Italia, con tanto di aree videogame aperte a chi vuole provare in anteprima le novità multimediali e con un'aula iper tecnologica che, a rotazione, verrà utilizzata dalle classi delle scuole milanesi per simulare le lezioni «del futuro». Il progetto originario aveva immaginato anche un'altra ala del palazzo. Che, a quanto pare, sembra destinata a restare sulla carta e, se mai verrà realizzata, dovrà passare ancora parecchio tempo. Di quello che dovrebbe essere l'edificio gemello - sempre firmato da Herzog & de Meuron - non ci sono tracce. Tutto bloccato. E non solo per le resistenze del benzinaio Tamoil, che ancora occupa l'area di viale Montello di proprietà comunale. A frenare i piani sono più che altro le due gare andate deserte. Starà a Palazzo Marino gestire la questione. Per ora l'assessore alle Attività produttive Cristina Tajani applaude all'opera che c'è e a quello che definisce «un grande centro culturale urbano che saprà dialogare con Milano».

L'area era abbandonata dal Dopoguerra e mai nessuno aveva messo mano all'edificio semi distrutto e per anni dimenticato. Poi il progetto e gli scavi, cominciati nel 2012 e proseguiti per due anni tra bonifiche belliche e ritrovamenti archeologici. Per la famiglia Feltrinelli, la costruzione del palazzo è «la realizzazione di un sogno». Per Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia, «è un'apertura e una rivoluzione nel concetto tradizionale di ufficio».

Per Manfredi Catella, Coima sgr, è «l'espressione di una committenza forte, che ha alle spalle un'idea chiara. Ed è così che nascono i grandi progetti, quelli capaci di disegnare il nuovo mosaico di Milano, quelli che ci faranno riconquistare la reputazione di una città intelligente».

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