Asse tra Sala e Fontana per salvare le Olimpiadi, scacco matto ai grillini

Oggi arriva al Cio il dossier Milano-Cortina. Salvini approva e i 5 Stelle ora si spaccano

Asse tra Sala e Fontana per salvare le Olimpiadi, scacco matto ai grillini

«La proposta di una candidatura a tre è impraticabile, non ha il sostegno del governo, è morta qui. Sono prevalse forme di dubbio e sospetto invece di una forte condivisione». Sono le 14.15 quando il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti in Commissione Senato mette una pietra tombale sui «Giochi delle Alpi». Il mostro a tre teste Milano, Torino e Cortina doveva salvare gli equilibri tra M5S e Lega ma è stato seppellito dalle polemiche. Alle 14.30, colpo di scena. Giorgetti è ancora in aula e i governatori leghisti di Lombardia e Veneto con una nota congiunta annunciano che «arrivati a questo punto è impensabile gettare tutto alle ortiche. La candidatura va salvata, siamo disponibili a portare avanti questa sfida insieme». «Se Torino si chiama fuori, e ci dispiace - proseguono Attilio Fontana e Luca Zaia - a questo punto andremo avanti con le Olimpiadi del Lombardo-Veneto».

La città di Expo sarà - come pretendeva Beppe Sala - capolista del dossier «Milano-Cortina che oggi l'assessore allo Sport Roberta Guaineri e il vicesindaco di Cortina andranno a depositare a Losanna al Cio con la delegazione del Coni. «La proposta di Zaia e Fontana merita un rapido approfondimento - scrive a stretto giro su Twitter Beppe Sala -. La mia posizione è nota, ma questa soluzione può funzionare». Asse tra Milano con la Valtellina e il Veneto con Cortina (nel nuovo masterplan ci sarà anche l'Alto Adige con Anterselva). Milano torna a sognare la cerimonia d'apertura a San Siro, Medal Plaza in piazza Duomo, i tornei di Hockey maschile, femminile e pattinaggio di figura tra Palasharp e il Palaolimpico a Santa Giulia, il villaggio a Porta Romana. Scacco al sindaco M5S di Torino Chiara Appendino. Giorgetti a fine audizione dichiara che «se Lombardia e Veneto vogliono andare insieme, se ne faranno carico loro anche in termini di oneri. Se anche Torino volesse fare altrettanto sarà il Coni a scegliere». E la Appendino comunica che «senza il pieno sostegno e l'impegno economico del Governo, non abbiamo le condizioni per organizzare i Giochi».

Fontana si mostra sereno, «vedremo di cavarcela con le nostre risorse» anche se «almeno formalmente l'appoggio del governo è fondamentale». L'assist del vicepremier leghista Matteo Salvini è garantito: «Peccato perdere un'occasione così. Se i fondi li trovano loro e la spesa è limitata perché no. L'importante è che l'Italia torni ad essere protagonista». Fontana e Sala si vedono a Palazzo Lombardia per un vertice già fissato sul futuro del Gran Premio di F1 a Monza. Occhi puntati all'incontro delle 18 a Palazzo Chigi tra il presidente del Coni Giovanni Malagò e Giorgetti. «Non può vincere il partito del no, si vada avanti con Milano e Cortina» dicono i componenti di Forza Italia nelle Commissioni Cultura e Sport di Senato e Camera. I grillini in Comune con Basilio Rizzo (sinistra radicale) ricordano a Sala l'impegno a un progetto «a costo zero per i milanesi». Il consigliere M5S in Regione Dario Violi risponde invece «assolutamente sì» all'asse Lombardia-Veneto «se non ci sono oneri per lo Stato».

E il sottosegretario agli Affari regionali Stefano Buffagni, vicino a Di Maio, scrive su Fb: «Avanti con Milano e Cortina! Ben vengano i Giochi realizzati senza sprechi e coi soldi degli sponsor, evitando le solite cattedrali nel deserto». Malagò a fine incontro è «ottimista. L'intenzione di Lombardia e Veneto è stata molto forte.

Se si sentono di proseguire anche senza le garanzie del governo andremo avanti, non so come andrà. In Italia non è ma successo ma negli Usa da molto tempo le candidature non sono garantite da Stati o privati. Domani (oggi, ndr.) saremo a Losanna con Milano e Cortina. La fiamma della speranza rimane accesa».

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