Audi e Ducati al Motor show E a Bologna la Coop vede rosso

Sale la tensione per la rassegna motoristica che il patron Cazzola ha deciso di rilanciare a Milano

Audi e Ducati al Motor show E a Bologna la Coop vede rosso

Dopo un anno di digiuno per la cancellazione del Motor Show di Bologna nel 2013, l'Italia ospita quest'anno ben due rassegne motoristiche: il redivivo «Motor Show» bolognese dal 6 al 12 dicembre e la prima edizione del «Milano Auto Show» dall'11 al 21 dicembre. Negli ultimi mesi non sono mancati fra gli organizzatori colpi di fioretto e stoccate: Bologna Fiere e Gl events da una parte e Alfredo Cazzola, per lunghi anni patron dell'evento bolognese dall'altra. Oggetto del contendere è adesso l'uso dell'espressione «Motor Valley», inserita da Cazzola in un comunicato che annuncia la presenza, alla Fiera di Milano, fra gli altri, di Ferrari, Maserati, Lamborghini e Ducati, i primi due dell'ormai non più italiano Fiat Chrysler Automobiles Group, gli altri due controllati da Volkswagen Group.

Ad accomunarli c'è il magico distretto emiliano dei motori, la terra dove nascono le supercar più amate nel mondo, un'area geografica per la quale l'Azienda di promozione turistica dell'Emilia Romagna, ha depositato il marchio «Motor Valley» addirittura esportato a maggio al rinato Salone dell'auto di Madrid. La reazione di Bologna, dove saranno presenti anche i quattro blasoni inseriti nel padiglione Motor Valley, è arrivata dopo poche ore ed è stato il Presidente di Bologna Fiere, Duccio Campagnoli, a parlare di «sottrazione» di un patrimonio che appartiene all'Emilia Romagna. Un'azione che, si intuisce, potrebbe avere un seguito.

Non ci sono state per ora altre prese di posizione, anche perché Gl events aveva già annunciato in giugno la partecipazione dei brand emiliani sotto la «cupola» Motor Valley e la Promotor di Cazzola dichiara di non aver nessuna intenzione di usare il marchio e di aver citato la Motor Valley emiliana esclusivamente in virtù della collocazione geografica dei quattro brand.

La tensione resta, ma ha origini che vanno oltre l'ultima disputa e sono legate al fatto che le società organizzatrici dei due eventi sono entrate nella fase decisiva per chiudere i contratti con le tante Case che mancano ancora all'appello, da una parte e dall'altra, ed entrambe si sono impegnate a realizzare rassegne assolutamente innovative.

A questo va aggiunto che a Bologna, dove il Motor Show è stato per decenni ignorato dalle autorità cittadine e regionali, la kermesse dei motori è improvvisamente diventata un asset strategico, un patrimonio collettivo da proteggere e sviluppare. Con questo obiettivo è stata creata una joint-venture fra Bologna Fiere, proprietaria del marchio Motor Show, e Gl events, guidata da Giada Michetti, che conserva la responsabilità commerciale.

A conferma delle nuove attenzioni riservate al Motor Show, sulla vicenda «Motor Valley» il presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, e il presidente di Legacoop, Gienpiero Calzolari, hanno concordemente commentato che le divisioni nuociono a tutti e non favoriscono nessuno.

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