Azzurri a scuola per ritrovare il centro

Da domani la tre giorni con big, sindaci e assessori. Gelmini: «Cerchiamo vie di rilancio dalla crisi»

Si chiama «#ForzaFuturo2015», sottotitolo «#Restart». Gli hashtag sono segno e desiderio di ammiccare ai giovani, che saranno in duecento a partecipare, con i loro linguaggi rapidi da social network, in questa scuola di formazione politica che è insieme un convegno di big di Forza Italia. L'appuntamento è dal 25 al 27 settembre a Palazzo Arzaga, a Calvagese della Riviera, in territorio bresciano e l'appuntamento è stato presentato a Montecitorio da Mariastella Gelmini, vicepresidente vicario del gruppo azzurro alla Camera, insieme con i presidenti dei gruppi di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, e il coordinatore nazionale Enti Locali di Fi, Marcello Fiori. Saranno presenti i nomi importanti del partito, a chiudere sarà Silvio Berlusconi, e poi parlamentari, consiglieri e assessori regionali, sindaci: ciascuno di loro si confronterà con i sindaci.

Basta leggere la parola «restart», ripartire, per capire come non ci siano intenti celebrativi in questa tre giorni su quel che è stato e su quel che realisticamente potrà essere. Il momento è difficile, stretto tra la corsa della Lega, che pure sembra un po' rallentare, e la difficoltà a persuadere gli scontenti di Renzi che Forza Italia è interlocutore credibile e un centrodestra a trazione azzurra non è un sogno nostalgico datato 1994. Gelmini non nega l'autocritica: «Vuole essere un momento in cui Forza Italia guarda al proprio interno, alla crisi di consensi, ma non cede al pessimismo e alla rassegnazione e guarda al futuro nell'unico modo che conosce, cioè quello di rimboccarsi le maniche partendo dai contenuti». Al centro gli appuntamenti elettorali del prossimo anno, che toccheranno Milano, Torino, Bologna, napoli, per fermarsi alle città più importanti. «Sfide decisive - dice Gelmini -, motivo per cui occorre un centrodestra unito e una Forza Italia capace di essere ancora il baricentro della coalizione, ma soprattutto partito moderato, liberale e riformista».

Paolo Romani, presidente dei senatori azzurri, insiste sull'onnipresenza catodica di Renzi e Salvini e sulla necessità di bilanciarla: «Viviamo in un periodo di bulimia televisiva del premier e del contro-premier, ovvero l'altro Matteo. Il cantiere del centrodestra sta ripartendo ed è rappresentato da chi, come la Lega, ha un posizionamento politico definito, detto anche per slogan, e chi come noi occupa una posizione di centro, che però va aggiornata nei contenuti». Romani annuncia anche un appuntamento per l'ultima settimana di gennaio a Milano, una specie di contro- primarie, nel corso del quale tutta la classe dirigente di Forza Italia definirà i «contenuti», dall'immigrazione alle tasse, passando per le politiche Ue.

Renato Brunetta sfoggia grande ottimismo e insiste anche lui sul cantiere del

programma: «Ormai tutti i sondaggi danno il centrodestra unito sopra il Pd di Renzi. Ci sarà un cantiere del programma, di proposte, e anche per quanto riguarda le candidature nelle prossime elezioni amministrative e nei comuni».

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