Il pasticciaccio sulla vendita di Sea aveva tenuto banco per settimane. Con il concorrente indiano arrivato dieci minuti dopo il gong perchè aveva sbagliato indirizzo, i sospetti sulla gara, il «processo» ai dirigenti coinvolti nellaffaire. Poi cè stato il bando per il Carnevale, a febbraio: aperto solo 15 giorni e aggiudicato quasi interamente allArci che aveva sponsorizzato la campagna per Pisapia. Ma lo show sugli appalti a Palazzo Marino continua. Questa volta tocca al «Milano Arena Music», che archivia anche nel nome il JazzinFestival targato Moratti e offre un cartellone di 39 artisti che si alterneranno dal 3 al 30 luglio allArena civica. Da Alanis Morissette ai Cranberries, da Manu Chao a Marilyn Manson, Roberto Vecchioni, Franco Battiato, fino al tributo a Lucio Dalla. Forse. Perchè la società vincitrice della gara, la Net service srl, non ha mai preso contatti con i promoter che gestiscono lottanta per cento degli artisti in elenco. Altri - da Caparezza ai Massive Attack - sarebbero impegnati in altri festival o addirittura Paesi. «Non siamo degli sprovveduti, da oggi verificheremo la fattibilità reale della proposta che abbiamo scelto. Abbiamo 35 giorni di tempo e non aspetteremo la fine» è la garanzia dellassessore alla Cultura Stefano Boeri in evidente imbarazzo alla conferenza stampa convocata ieri per annunciare «la grande musica» in scena la prossima estate allArena. Tutti i giorni di luglio dalle 21, ma «le porte si apriranno già alle 16», per un aperitivo musicale con artisti giovani e indi-rock, e la musica «continuerà anche dopo con i dj. Ci saranno larea food coi prodotti equo solidali, la temporary library, laboratori musicali, mostre fotografiche. La grande musica «riprenderà slancio e potenza - assicura Boeri - grazie ad un programma e artisti di alto profilo». Su cui aleggia però un enorme interrogativo.
Mesi fa i biglietti per i concerti allArena - da Alanis Morrisette ad Alice Cooper -, erano già in vendita. Ma Boeri assicurò che era uniniziativa dei promoter, annunciò una diffida e la gara per la gestione del festival a costo zero per il Comune. Due le buste aperte ieri: una della FourOneLive srl, che ha presentato un cast fornito da LieNation e Vivo Concerti (già partiti prima a loro rischio e pericolo con la vendita dei ticket) e un budget tra allestimenti e organizzazione da 800mila euro. Ma ha vinto la Net Service, con 1,8 milioni e un calendario quasi fotocopia. É il direttore artistico di LiveNation Roberto De Luca ad alzare la mano in conferenza stampa: «Apprendo solo ora che i miei artisti parteciperanno al festival. Come è possibile se non sono mai stato contattato dalla società a cui avete aggiudicato la gara?». Imbarazzo. Fuori De Luca, che a giugno porta a San Siro Madonna, è un fiume in piena. La vendita in anticipo dei ticket? É «un errore» ma «impossibile da evitare con gli artisti internazionali, che devono pubblicare sui siti il calendario e non possono aspettare i tempi del Comune per i bandi». Per questo fino al 2011 la preparazione del calendario avveniva in un tavolo permanente in Comune con largo anticipo. «Noi abbiamo preso un accordo con la FourOneLive che è stata esclusa. Non dobbiamo spaventare il pubblico, siamo sicuri che si troverà una soluzione e i concerti si faranno. AllArena di Milano, o se non sarà possibile a Sesto San Giovanni». Il titolare della FourOne, Vittorio Quattrone, usa «sprovveduti» per non dire peggio. «Un Comune, quello di Milano poi - attacca - ha il dovere di verificare la fattibilità dellofferta. La gara deve essere invalidata, è una truffa.
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