Berlusconi: «Presto vedrò Stefano Parisi»

Maroni: «È uno dei nostri». De Corato: «Poco conosciuto»

Sabrina CottoneIl candidato entro Natale o come regalo della Befana? Le notizie scalpitano e il presidente della Regione, Roberto Maroni, uno dei politici più convinti che sia meglio decidere in fretta, così da semplificare il quadro politico (e la sua vita in Regione), non si sottrae. «Mai dire mai, ma non credo purtroppo che ci sarà il regalo di Natale per i milanesi» dice in serata il presidente della Lombardia.Il vertice di Arcore tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni ha impresso un'accelerazione. È venuto fuori un nome nuovo, messo sul tavolo dal Cavaliere e riportato in un retroscena del Corriere della Sera. È Stefano Parisi, oggi fondatore e guida di Chili (video on demand), già manager di Fastweb ed ex direttore generale di Confindustria, ma anche grand commis, uomo che ha molto lavorato nelle istituzioni. E all'indomani dell'appuntamento di Arcore, è Berlusconi a rilanciare pubblicamente il nome di Parisi durante la presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa, Donne d'Italia. «Ho in programma questa settimana un incontro con lui. Ricordo che Parisi lavorò con me e Gianni Letta nel mio primo governo e fu il city manager che consigliammo a Gabriele Albertini» le parole di Berlusconi a Vespa che riaprono i giochi o almeno li movimentano. Berlusconi sembra convinto che aver fatto il city manager, per così dire l'uomo macchina, di Palazzo Marino, sia un elemento positivo del curriculum: «È apprezzabile perché (i city manager, ndr) conoscono già i problemi di una grande città». Berlusconi ha parlato anche della possibile candidatura del direttore del Giornale: «Alessandro Sallusti con grande generosità si è messo a disposizione, ma ha anche esplicitato che la sua disponibilità può essere ritirata ove trovassimo un candidato che ritenessimo capace di vincere». In realtà il nome di Stefano Parisi, di cui si è discusso nel corso del vertice di Arcore, non è ancora stato testato con gli elettori come è accaduto con Sallusti e altri esponenti della politica e della società civile. «A Milano abbiamo ancora in corsa dei contatti con possibili candidati» ha spiegato Berlusconi. Insomma, secondo il leader di Forza Italia, la partita è aperta. E anche se c'è lo scatto in avanti di Parisi, i tempi non sembrano strettissimi. Anzi, durante il vertice ad Arcore si è parlato di una decisione tra gennaio e febbraio, quando sarà chiaro l'esito delle primarie del centrosinistra o almeno lo scenario che si va delineando.Parisi trova il pieno apprezzamento di Maroni: «È un nome di peso, per me sarebbe un ottimo candidato. Con lui ho fatto la riforma Biagi e la riforma delle pensioni, perché era direttore generale di Confindustria quando io ero ministro del Lavoro. È uno dei nostri, la pensa come noi, anche se non sappiamo che ne pensi lui».

Qualche perplessità da Riccardo De Corato, Fratelli d'Italia, che da ex vicesindaco conosce bene Stefano Parisi: «È un ottimo direttore generale, ma è poco conosciuto. Dovremmo fare una campagna elettorale pancia a terra». Palla a Berlusconi.

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