Le bici senza stazioni già appese agli alberi o gettate nelle fontane

I mezzi Ofo e Mobike nel mirino dei vandali. Rozza provoca: "Corsi di educazione civica"

Le bici senza stazioni già appese agli alberi o gettate nelle fontane

Avvistate dentro alla fontana di piazza Castello e di San Babila o nel canale scolmatore tra Bollate e Senago. Una bici gettata giorni fa nel Naviglio è stata recuperata da uno sportivo della Canottieri Olona: si è immerso in acqua e se l'è caricata sulle spalle. E sul web girano immagini delle nuove biciclette «a flusso libero» di Ofo e Mobike appese agli alberi, parcheggiate sui pianerottoli di casa e persino sopra alle vecchie cabine telefoniche. «Le prendi e le lasci dove vuoi» era lo slogan della cinese Mobike per lanciare dal 30 agosto il servizio di bike sharing senza stazioni. L'assessore alla Mobilità Marco Granelli aveva fatto appello contro il parcheggio selvaggio, ma in questi casi siamo al vero e proprio vandalismo. Le bici gialle di Ofo sono in circolazione dal 22 settembre con la promozione «I'm free», si può pedalare gratis fino al 31 ottobre e questo le ha rese ancora più «vulnerabili». Per sganciare il lucchetto della bici bastava scaricare la app sul cellulare lasciando nome, cognome e indirizzo mail. La promozione continua ma, visto l'andazzo, la società dal 29 settembre chiede agli iscritti di inserire anche i dati della carta di credito. «La richiesta di un metodo di pagamento si è resa necessaria - spiegano sul sito - a seguito di alcuni recenti casi di uso improprio delle nostre/vostre biciclette». Mobike invece ha introdotto da subito il sistema dei crediti, ne concede cento all'iscrizione e sono previsti punteggi-premio a chi segnala una bici rotta, un parcheggio errato, invita un amico a usare il servizio e penalità a chi parcheggia in un'area recintata (si perdono 20 punti), abbandona la bici se viene fermato dalla polizia (-50 punti), dimentica di bloccare il mezzo ma poi lo riprende (-15 punti), utilizza un lucchetto privato (il credito scende a zero), dimentica di bloccare la bici e viene persa (anche in questo caso scatta l'azzeramento) o trasporta illegalmente la bici (si va a zero). Se si accumulano troppe penalità, scatta il vero e proprio disincentivo: chi ha meno 80 punti deve spendere 20 euro per pedalare mezz'ora. Anche andare in bici fuori da Milano è consentito ma parcheggiare all'esterno viene punito con i 20 euro ogni mezz'ora. «Sosteniamo il corretto utilizzo e non tolleriamo l'uso improprio e i comportamenti non appropriati» avvisa la società.

Giorni fa su Facebook un milanese ha segnalato all'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza tre bici sotterrate in via Cavezzali sotto un materasso come se fossero rifiuti ingombranti: «Non sarebbe forse il caso di ripensare questi servizi che, evidentemente, sono poco adatti ad una quota di popolazione dotata di mentalità poco scandinava?». E l'assessore ha replicato ammettendo che «è quasi impossibile darti torto. Spesso ho dichiarato che, purtroppo, il Comune poco o nulla può fare contro l'inciviltà delle persone.

Parlerò con il collega che ha la delega per i trasporti di questo, anche se forse sarebbe più corretto parlare con la ministra all'Istruzione Fedeli, chiedendo a gran voce il reinserimento dell'Educazione civica nei programmi scolastici, a partire dalle primarie».

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