Il panino da casa prende piede nelle scuole milanesi. Nel l'istituto comprensivo Moisè Loria, che comprende i plessi delle scuole primarie di via Bergognone e via Foppette, in zona Solari. Comunicazioni stanno girando anche nelle scuole del quartiere che gravita attorno a via Caterina da Forlì e in via Zuara, mentre già i bambini consumano accanto ai compagni il pasto preparato dai loro genitori e non da Milano Ristorazione per esempio nella scuola Brunelleschi. Di fatto nessuno può impedirlo, nonostante le reticenze di preside e maestre che si troveranno costretti a far fronte a qualche, anche se non troppi, problemi di vigilanza e organizzativi.
La sentenza della Corte di appello di Torino del 21 giugno ha accertato per la prima volta il diritto a portare il pasto da casa così come è stato definitivamente accertato che non è obbligatorio essere clienti di Milano Ristorazione o portare i figli a casa durante l'orario del pranzo, anche se si frequenta il tempo pieno. Allo stesso modo i refettori sono locali pubblici, aperti a tutti i bambini, questi i principi su cui si basa fondamentalmente il diritto di portare il pranzo da casa, fatta salva la tutela degli altri piccoli commensali. Tradotto: per i bambini che seguono diete particolari o che sono celiaci, per esempio, rimane l'obbligo per gli insegnanti di vigilare affinché i bimbi che hanno il pranzo da casa non facciano assaggiare o non mischino in nessun modo il loro cibo con quello dei bimbi che sono allergici o seguono diete. Ma questa vigilanza, in realtà, vale anche con i pasti di Milano Ristorazione e le varie diete etico religiose, o sanitarie che gli alunni seguono.
A febbraio nella scuola di via Bergognone e via Foppette, dunque un gruppo di genitori ha chiesto e ottenuto un colloquio con il preside per illustrare le proprie perplessità rispetto alla refezione: la qualità del cibo che Milano Ristorazione offre è sempre più scadente, a parere di molte famiglie, che non ne possono più di sentirsi dire che loro figlio non ha toccato cibo in mensa, (senza dimenticare alcuni casi scandalosi riportati da tutti i giornali), il risultato è che molti bambini non mangiano nulla con conseguente enorme spreco di cibo. Ci sono bambini, stiamo parlando di scuole elementari, raccontano le mamme che gettano interi vassoi nella spazzatura, nonostante le insistenze di maestre e maestri perché si impegnino a mangiare almeno una parte di quello che è servito nel proprio piatto.
Bene, ora il dirigente scolastico di Foppette-Bergognone avrebbe dato il via libera intanto a un sondaggio tra le famiglie che frequentano le due scuole per capire
quanti i bambini potrebbero essere coinvolti: «Il problema organizzativo per la gestione dei tavoli e della sorveglianza è il problema principale». Obiettivo: «Costruire in collaborazione con la scuola questo nuovo progetto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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