Da Brera all'Assoluto, la pittura di Gandola

Alla galleria Previtali le opere dell'artista milanese che celebra 50 anni di attività

Marta Calcagno Baldini

Tutte le testimonianze che si possono leggere su Bruno Gandola raccontano di un artista fiducioso, sereno, schietto ed equilibrato. Un'indole tranquilla, entusiasta, un carattere magari di primo acchito burbero, ma poi solido e «determinato a far corrispondere sempre, il più possibile, ogni sua creazione pittorica ad un'idea precisa della sua mente» (Padre Tarciso Manta, «Incontro a Brera», catalogo della mostra). E in effetti Gandola, milanese classe 1940, figlio d'arte in quanto il padre e gli zii sono apprezzati decoratori e stuccatori di origine comacina, diplomato all'Accademia di Brera nel '66 e presto allievo anche alla Scuola del Castello per poi diventare professore in Brera per vari decenni (dal 1972 al 2007), non cerca di stupire attraverso la sua arte, e nemmeno di svelare messaggi di ansia o di insofferenza. La Galleria Previtali di via Lombardini 14 (www.galleriaprevitali.it, 02-58113090) dedica a Gandola una mostra personale per testimoniare i suoi 50 anni di attività (1967-2017) e la sua poetica, che presuppone «un nuovo ordine etico dice Lorenzo Valentino, il gallerista e curatore della mostra con Floriana Spalla-, in cui domina il rispetto per l'altro». Quella di Gandola subito si configura come un' estetica trascendentale, dove cioè il tema dell'Assoluto in confronto all'indeterminatezza della condizione umana è una costante del suo lavoro, argomento che però è risolto nella fiducia in un sistema sotto la guida pacifica di un ordine divino. Come testimoniano le grandi tele che ritraggono villaggi dominati, dall'alto, da un tavolo, tra le nuvole, vuoto ma che sembra presupporre una presenza celeste che veglia sul destino umano.

Nelle 50 opere raccolte in Galleria e grazie al ricco calendario di approfondimenti organizzati con critici ed esperti, si studia la poetica di un artista che pone come tema centrale della propria attività le sue certezze intime oltre alle sue competenze tecniche.

Tra le grandi tele colorate in acrilico e le sculture spesso in bronzo, ma anche legno e marmo, Gandola dimostra un'attenzione per i materiali e una conoscenza chiara nel loro uso per plasmarli in modo da esprimere i messaggi a lui chiari.

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