Oscar Strano, presidente del Consiglio municipale 4 e fondatore del comitato Salomone Rinasce, ha battuto un pezzo di Milano quartiere per quartiere durante la campagna elettorale. Lei cosa ha sentito?
«Ho fatto quello che faccio tutti i giorni. La campagna è stata molto sui media ma con Federica Zanella abbiamo incontrato molti comitati e c'era lei e basta, gli altri non si sono visti. Abbiamo sentito che la gente vuole risposte nette, radicali. La Lega per esempio ha fatto propri dei temi che una volta erano di sinistra, e il Pd ha lasciato il campo aperto da una parte e dall'altra».
Al suo candidato la mobilitazione ha portato bene.
«Sì, Federica Zanella ha vinto di otto punti. Abbiamo l'orgoglio di aver visto periferie come Rogoredo cambiare colore dopo decenni. Ma vale anche per Ponte Lambro, Gratosoglio, San Dionigi. Il vantaggio lo hanno dato quartieri che avrebbero dovuto essere interessati dal piano periferie».
E a che punto è?
«Io stimo molto il delegato del sindaco Mazzali, ma la sinistra deve fare mea culpa se di quello che doveva essere il centro del suo programma si sono perse le tracce. Nel piano inoltre hanno inserito i rifacimenti stradali o i progetti di coesione sociale. Ci hanno buttato dentro di tutto».
Cosa doveva esserci?
«La gente si aspettava investimenti su aree dismesse, case popolari, sicurezza. Grande responsabilità è dell'assessore Rozza, che per esempio aveva proposto un accordo fra polizia locale e Aler ma poi non lo ha mai siglato davvero».
E il nuovo assessore?
«Non la conosco, le do il beneficio del dubbio ma c'è tanto da recuperare, la gestione Rozza è stata fallimentare per arroccamento e centralizzazione esasperata. Ora si dialoghi coi municipi, si dia ai comandi zona la capacità di gestire davvero il territorio, si riparta da tante cose disattese come il protocollo per impiegare gli ex poliziotti».
A Fontana cosa chiede?
«Due-tre impegni. Assunzioni di custodi negli stabili popolari, riorganizzazione dell'assessorato alla casa accorpando lì i capitoli di spesa per avere un vero welfare abitativo e sostegno all'inquilinato. Infine, istituire il delegato ai rapporti con gli inquilini».
Case bianche, che aria tira?
«Con un'inquilina abbiamo trovato due clochard, erano stati al centro di Ferranti Aporti e avevano detto loro che l'emergenza freddo è finita e dovevano andare a cercarsi un posto fra quelli a un euro e 50 al giorno. Ho proposto di pagare loro una settimana e non si sono presentati, ma insomma, la situazione è questa. I posti sono occupati da richiedenti asilo, i poveri premono su questi quartieri».
Cosa propone sulle case?
«Sugli sgomberi per esempio, il protocollo va aggiornato, è troppo rigido.
E le nuove occupazioni vanno fermate, tutte: tolleranza zero. Su quelle consolidate invece farei un ragionamento diverso, sui soldi che si possono recuperare. Poi il tavolo di coordinamento: deve avere la possibilità di intervenire subito e riassegnare immediatamente le case».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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