Caserma Mameli, sgomberato il fortino dei Pirati

Cacciati gli abusivi dopo 15 giorni di occupazione De Corato: «C'era il rischio di un Leoncavallo bis»

Caserma Mameli, sgomberato il fortino dei Pirati

Il fortino improvvisato dei Pirati è stato finalmente espugnato. Ieri mattina le forze dell'ordine hanno liberato la storica sede del Terzo reggimento Bersaglieri in viale Suzzani dall'assedio dei Pirati, un gruppo di anarchici che ha base in piazza Risorgimento a Mazzo di Rho che avevano occupato l'ex caserma Mameli da una quindicina di giorni.

Tirano un sospiro di sollievo i bersaglieri, che non riuscivano a digerire l'idea che la loro sede storica nonchè un simbolo dello Stato, venisse sfregiato in questo modo. Non contenti della bravata quelli che all'inizio sembravano «una banda di disperati» avevano avuto il coraggio di issare la bandiera nera, con tanto di teschio bianco accanto al Tricolore. Sabato pomeriggio l'ultimo affronto: sulle mura di cinta ha fatto la sua comparsa un gigantesco murales dal chiaro sapore antifascista («No pasaran»), che assomiglia molto a quello realizzato con il contributo del consiglio di zona dedicato alla «Niguarda antifascista». Ma tant'è, l'assedio è finto.

Tirano un sospiro di sollievo i residenti e i consiglieri di zona che hanno documentato giorno dopo giorno l'indignazione serpeggiante nel quartiere Niguarda e non solo. Esulta il Comune, con l'assessore alla Sicurezza che «si fa bello» dell'ordine del prefetto, che la settimana scorsa durante l'ultimo Comitato per l'Ordine e la sicurezza ha ordinato lo sgombero dello stabile di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, la cassaforte nazionale controllata dal Ministero del Tesoro. «Noi preferiamo lavorare alle soluzioni senza urlare e alzare la tensione. Per questo fin dall'inizio abbiamo collaborato con il Prefetto, il Questore oltre che con la proprietà per giungere al risultato di oggi, giusto e opportuno per la città» chiosa l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli. L'assessore, in una nota, ringrazia le forze dell'ordine per lo sgombero, «che era stato programmato nel Comitato Ordine e Sicurezza», e Cassa Depositi e Prestiti, «per aver messo a disposizione la vigilanza come da nostre richieste. Auspico che il privato - conclude -, continuando nella collaborazione intrapresa quest'autunno, possa giungere alla riqualificazione condivisa con il Comune e restituire l'area alla città dopo i lunghi anni di degrado». L'ex caserma, infatti, è abbandonata da una decina di anni almeno, e versa nel degrado più assoluto: «che senso ha lasciarla cadere a pezzi?» si chiedevano i Bersaglieri su facebook. Più volte Palazzo Marino «ha chiesto al Ministero della Difesa e al Demanio di potere utilizzare lo stabile, senza però alcun risultato» ricordava Granelli qualche giorno fa.

Esulta il centrodestra milanese, che ha organizzato le proteste, sollevato richieste d'intervento e partecipato alle manifestazioni con i residenti: «Oggi è il grande giorno della cacciata degli squatter». «La città rischiava di avere un altro Leoncavallo - commenta il vicepresidente del consiglio comunale di Fratelli d'Italia, Riccardo De Corato -, ci mancava solo che pure la ex caserma Mameli venisse usata come centro sociale abusivo». Concorda il consigliere Massimiliano Bastoni (Lega): «È stato accolto il nostro appello lanciato settimana scorsa al Questore di Milano affinché la struttura venisse restituita al più presto ai milanesi e agli ex bersaglieri. Oggi è un giorno di festa per tutte le persone per bene e per chi sta dalla loro parte».

marzo: la Cassa depositi e prestiti proprietaria dello stabile denuncia l'occupazione e chiede lo sgombero

marzo: in

mattinata le forze dell'ordine sgomberano l'ex caserma. L'ordine del prefetto risale al la settimana scorsa

marzo: l'ex caserma Mameli di viale Suzzani (zona Niguarda), viene occupata da I Pirati, un gruppo di anarchici di Rho

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