Cena elettorale col Cav per il candidato in arrivo

Venerdì a Villa Gernetto per raccogliere fondi. Ncd: "Parisi è un ottimo nome, mai con Sala"

Cena elettorale col Cav per il candidato in arrivo

Sabrina CottoneAttesa. È il clima di trepidazione che si respira nel centrodestra, aspettando che Stefano Parisi dica il suo sì alla corsa per Palazzo Marino. Scelta non semplice, per l'imprenditore e grand commis di lungo corso, sia in Comune che al governo. Nonostante la grande esperienza, non è semplice decidere di mollare le attività imprenditoriali e la creatura Chili, senza garanzie per la società (contenuti cinematografici on demand) e per se stesso. Da qui l'attenzione che avvolge la candidatura, nonostante tutto il centrodestra abbia steso tappeti rossi davanti a colui che tutti considerano l'anti-Sala.

Venerdì prossimo è in calendario a villa Gernetto una cena di raccolta fondi per le amministrative con il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Una scadenza che aiuta molti nell'ottimismo di credere che si arriverà al fine settimana con una decisione chiara. Una cena di raccolta fondi con il candidato in corsa avrebbe naturalmente un appeal molto maggiore su coloro che sono chiamati a finanziare la campagna.

A incoraggiare Parisi è anche Ncd. Assicura Alessandro Colucci, coordinatore regionale del partito, che sono tutti con lui: «Parisi è una persona che stimiamo e apprezziamo. Il suo è un ottimo profilo, ha lavorato con Gabriele Albertini e Maurizio Lupi e molti di noi lo conoscono bene. Ma la cosa importante è il programma politico, che cioè da Milano possa partire un progetto di centrodestra nuovo a livello nazionale, un laboratorio». Nessuna contiguità con Giuseppe Sala? Colucci nega: «Non esiste nessuna possibilità di accordo con Sala. La sua è una proposta di un centrosinistra estremo e le primarie l'hanno dimostrato». E Corrado Passera? «Credo che anche lui debba condividere la responsabilità di trovare una soluzione unitaria. È importante essere tutti uniti per vincere».

Il tempo stringe, si parla di possibili elezioni amministrative il 29 maggio: ciò significherebbe che mancano tre mesi al voto. «Aspettiamo che ci dicano chi sarà il nostro generale» dice il capogruppo azzurro in consiglio comunale, Pietro Tatarella. «Se non ci fosse la disponibilità di Parisi, dovremmo nel giro di pochi giorni identificare una candidatura politica, che nasce dai partiti, perchè se non fosse lui, che già conosce la macchina comunale, non ci sarebbe più tempo di scegliere una personalità della società civile» dice ancora Tatarella, che si definisce ottimista «perché Sala, da quando è partita la sua candidatura, invece di crescere nei sondaggi, va calando». E Riccardo De Corato, che ha spinto fino all'ultimo momento utile per le primarie: «A questo punto speriamo tutti che Parisi accetti».

Positivo anche il presidente della Regione, Roberto Maroni, che ha lavorato con Parisi quando lui stesso era ministro e l'imprenditore era direttore generale di

Confindustria. Maroni è positivo sia sul profilo personale del candidato che sul profilo politico: «Parisi è uno che può tenere insieme tutta l'attuale maggioranza che governa la Regione Lombardia». Il conto alla rovescia continua.

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