Ciclisti investiti da un'auto mentre ricordano il morto

Quando in piazza Diaz ha trovato davanti al suo mezzo il «muro» dei ciclisti di Critical Mass ha iniziato a innervosirsi. Prima ha tentato di dribblarli. poi ha accelerato facendone volare cinque o sei per aria come birilli. E buon per tutti che non si trattava di un rombante Suv, ma un più modesto macchinino elettrico. Il piccolo mezzo è stato fermato a braccia dai ciclisti, l'uomo è stato tirato fuori dall'abitacolo, sono volati spinte e ceffoni. Buon per lui, il gruppo era seguito dai vigili urbani che l'hanno «salvato» da una più pesante punizione. Alla fine traffico bloccato per ora, ma nessun ferito grave. E la biciclettata ha potuto riprendere.
E pensare che tutto era nato per ricordare una vittima della strada, Ahmed, 31 anni, morto in corso Europa qualche giorno fa. Il giovane, in sella alla propria bici, per schivare la portiere di un'auto in sosta aperta all'improvviso, è stato travolto da un furgone. Ieri alle 16, Criticall Mass, una cinquantina di persone tra adulti e bambini, si è trovata sul luogo dell'incidente ha agganciato a un palo la «ghost bike», un bicicletta bianca, sul luogo dell'incidente, quindi tutti sono partiti verso il centro. Fatti pochi metri, attorno alle 16.30 il «fattaccio» in piazza Diaz. Alle loro spalle arriva una Renault Twizy elettrica, l'automobilista, un ricciolino sui 40 anni, giacca a vento e pantaloni della tuta, sbuffa, si spazientisce, cerca di passare in mezzo, poi piomba deciso sugli altri.
«Ho visto i miei amici volare per aria - raccontata ancora spaventata Mara, 37 anni - uno si è parato davanti per fermare la Twizy ma il conducente ha accelerato. Il mio amico è rimasto attaccato sul cofano, fino a quando tutti gli altri si sono aggrappati alla carrozzeria, riuscendo a bloccare il mezzo». Gli animi sono ovviamente esacerbati, qualcuno fa forza sulla portiera di plastica, subito piegata. Il «ricciolino» viene estratto a forza e sfiora il linciaggio. Volano sberle e spintoni, poi i ghisa al seguito della manifestazione portano via l'automobilista. Arrivano anche un paio di volanti ambulanze e persino l'assessore Pierfrancesco Maran. I medici si prendono cura dei feriti, compreso il conducente malmenato: nulla di che, solo qualche ammaccatura. Poi partono lo solite trafile: identificazione dei testi, sommarie informazioni. Il conducente della Twizy viene sottoposto ad alcol test, negativo, e ai prelievi per verificare se abbia assunto sostanze stupefacenti.
Gli animi a quel punto si sono calmati. Il «ricciolino» tenuto a lungo lontano dalle sue «vittime» viene invitato a spostare il suo veicolo, passa in mezzo ai ciclisti senza che nessuno lo tocchi, anche se parte qualche «vaffa». Il Twizy ammaccato, senza uno specchietto e con le portiere penzoloni come le orecchie di un bracco, viene accostato al marciapiede. Sono le 17.

30, il traffico può riprendere normalmente, le bici ripartono per la «Mass» e anche l'automobilista intemperante lascia la scena: per il codice della strada si tratta di un «sinistro» senza feriti e non è certo previsto l'arresto. Tutto finito dunque, in attese delle immancabile querele.

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