La città che uccide i cani

La città che uccide i cani

Tre cani avvelenati in zona Porta Romana. Bocconi sospetti in viale San Gimignano e anche più in là in via Savona. Eppoi polpette con topicida in via Bisceglie mentre a Corsico sono stati trovati addirittura venti chili di croccantini avvelenati. Ecco la fotografia della città che non ama gli animali. Anzi. La città che riesce a odiarli a tal punto da arrivare a uccidere il «migliore amico dell'uomo». Succede a Milano. Nella metropoli più metropolitana dello Stivale. Quella che dei diritti civili ne fa una bandiera. Quella che ha costellato le varie zone di giardinetti riservati proprio a loro, ai quattro zampe. Eppure è sempre quella che se la guardi dentro fa paura. C'è una Milano che riesce a uscire di casa con le tasche piene di polpette imbottite di veleno per topi. C'è una Milano che guarda l'andirivieni ai giardinetti di cani e padroni e aspetta il momento giusto per piazzare le esche. In zona Porta Romana si sono convinti che a uccidere le tre povere bestiole sia stata la stessa mano. Ma di certo non può essere stata sempre quella mano a colpire anche in tutte le altre parti della città. Qualcun altro ha preparato i bocconi avvelenati in via San Gimignano. Qualcun altro ancora in via Savona.

E ancora qualcun altro a Corsico. Non solo. Chi ha gettato la pancetta avvelenata se l'è presa con cani che girano al guinzaglio e che vengono portati nei giardinetti dedicati a loro.
E allora: ma che città è una città che uccide i cani?

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