I grattacieli di Citylife vincono tre volte le resistenze dei residenti. Piacciano o no, dovranno mettersi il cuore in pace perché da ieri il progetto che ridisegna il volto della vecchia Fiera si è sbloccato definitivamente. E le gru non dovranno fermarsi nemmeno un giorno. Il tar ha bocciato tutti e tre i ricorsi presentati contro il Comune dai comitati «Residenti Fiera» e «Vivi e progetta unaltra Milano», coordinato da Rolando Mastrodonato e dallarchitetto Sergio Brenna. Accolta invece la parte che contesta non il quantum ma il modo in cui è stata stabilita la monetizzazione degli standard: non interferisce sui tempi dei cantieri, ma potrebbe tradursi con una diversa modalità di contributo alle opere pubbliche previste dal Comune sullarea, a carico della cordata guidata da Salvatore Ligresti. In pratica, con la variante del 2008 il Comune aveva chiesto alloperatore di contribuire a opere pubbliche per il territorio in parte con gli oneri di urbanizzazione e in parte con gli standard, con questa seconda modalità in particolare dovrebbe essere finanziato il Museo di Arte contemporanea (per 38 milioni di euro). Il tar ha bocciato lultimo ricorso, che metteva in discussione lintera variante perché, secondo i comitati, doveva essere fatta una gara pubblica per il museo, ma ha accolto le eccezioni sulla monetizzazione degli standard che saranno chiarite con la lettura della sentenza. Bocciati in toto invece il primo ricorso, che metteva in discussione leccesso di volumetrie, e il secondo che contestava le altezze degli edifici approvate con il piano integrato di intervento approvato nel 2005.
«È una sentenza assolutamente positiva per la città, ci lascia tranquilli e ci fa dire Citylife, avanti tutta» afferma lassessore allUrbanistica, Carlo Masseroli. Sullaspetto ancora aperto della monetizzazione degli standard, e su cui i comitati cantano vittoria, fa presente invece che «per la valutazione economica prima e dopo lapprovazione del progetto avevamo coinvolto come arbitro terzo tra Comune e società lAgenzia del territorio, che ha stabilito i valori e siamo assolutamente sereni. Per capire le motivazioni della sentenza dovremo aspettare un mese. Se ci arriveranno più soldi, sappiamo già come spenderli».
Il progetto avviato il primo gennaio 2007 può dunque marciare spedito allobiettivo, fine dicembre 2014, per far diventare le residenze di Maggiora e i tre grattacieli disegnati da Hadid, Isozaki e Libeskind (anche) una delle attrazioni per i milioni di visitatori attesi da tutto il mondo per lExpo 2015. Dovrebbe trovare meno storto quello di Libeskind, visto che non cambieranno le volumetrie, ma larchitetto sta rivedendo il progetto per diminuirne linclinazione.
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