Ottantadue lettere, un carteggio fittissimo, che durò quasi quattro decenni. Si scrissero molto, il compositore e il giornalista e se il primo si chiama Giuseppe Verdi e il secondo è Opprandino Arrivabene, sono lettere che vale la pena leggere e conservare. Da oggi il prezioso carteggio – vincolato dal ministero dei Beni Culturali a restare indiviso e in Italia – è proprietà di Casa Verdi, a Milano. È stato acquisito grazie all'intermediazione della casa d'aste Bolaffi, alla determinazione di Roberto Ruozi, presidente della Casa di Riposo per Musicisti e con il contributo di tutti. Perché in questa storia di carte antiche e ingiallite, datate tra il 1840 e il 1880, c'è di mezzo anche la tecnologia: è infatti grazie al crowdfunding, la raccolta fondi pubblica e on line organizzata da Smartika, che si sono trovati i centoventimila euro necessari ad acquistare le carte, di proprietà degli eredi di un collezionista privato. «Una bella sorpresa: quando abbiamo lanciato il progetto non pensavamo di riuscire nell'intento in soli cinque mesi – commenta Ruozi -: il carteggio è molto importante per noi. Abbiamo evitato che andasse disperso e possiamo garantirgli un posto d'onore nella nostra collezione di cimeli verdiani che attrae ogni giorno nuovi visitatori». Questa è infatti la novità di Casa Verdi: senza tradire il suo mandato, che è quello del ricovero e della gestione degli ospiti – in questo momento sono un'ottantina gli artisti assistiti, di cui sessanta anziani – lo spazio è un luogo di pellegrinaggio per gli appassionati della musica e dell'opera. «Molti milanesi lo ignorano: pensano che il maestro sia sepolto a Parma. Invece la tomba è qui, in Casa Verdi, in piazza Buonarroti, accanto a oggetti, lettere, disegni, cimeli di ogni genere», continua Ruozi.
I visitatori sono aumentati, in questi ultimi mesi (circa tremila visitatori in questo primo periodo estivo): merito anche dell'intelligente mostra «Verdi verdi» che celebra la passione botanica, e inedita per molti, del maestro, che gestiva con grande competenza e attenzione i tanti poderi di cui si occupava. Il ricco carteggio con Arrivabene – lettere che spaziano dai commenti sui fatti politici del tempo, magari su una delle sedute della camera dei Deputati di cui Verdi, quale parlamentare del Regno, era ammesso a Torino, ma toccano anche temi più lievi come la passione per la gastronomia – saranno presto studiate, digitalizzate e rese fruibili agli interessati, andando ad arricchire i tanti cimeli presenti, accanto allo spazio della tomba, nella casa di riposo voluta dal maestro e da lui stesso definita «la mia più bella opera». Casa Verdi si può visitare gratuitamente, anche prenotando una visita guidata di gruppo gestita dai volontari del Touring Club (info 02.4996009, info@casaverdi.org).
«Un centinaio di donatori da tutta Italia - dice con soddisfazione Maurizio Sella, presidente di Smartika - si è mobilitato per dotare Casa Verdi del prezioso carteggio, sapendo che in questo spazio sarebbe stato valorizzato a dovere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.