Il Comune di Milano è stato l'unico a non presentare proposte alla Regione

Fabio Altitonante, consigliere di Forza Italia, la riforma è passata tra luci e ombre. Qual è l'ombra più fastidiosa?

«Più che di un'ombra si tratta di una grande assenza. È quella del Comune di Milano. Da Pisapia non è mai arrivata mezza proposta».

Invece avrebbe dovuto?

«Tutti i sindaci della Lombardia lo hanno fatto. Hanno espresso pareri e hanno dato il loro contributo alla programmazione. Sull'erogazione dei servizi non possono».

Tutti tranne uno.

«Pisapia, appunto. Sarà stato troppo impegnato a pensare alle moschee».

Come mai tanto interesse per Milano?

«Rappresenta il 50% della sanità regionale e concentra gran parte degli anziani a cui la riforma è rivolta. Inoltre il modello Lombardia sarà la forza trainante del progetto Milano in vista delle elezioni».

Quindi Forza Italia riparte dal successo della riforma?

«Forza Italia e il centrodestra».

Spetta agli azzurri il nuovo maxi assessorato al Welfare?

«Deciderà il presidente Maroni. Diciamo che Forza Italia ha dimostrato lealtà con Maroni e Maroni ha apprezzato le proposte di Forza Italia».

In extremis avete anche trovato un accordo sul Polo del bambino. Un super accorpamento di Buzzi assieme a Fatebenefratelli, Sacco e Macedonio Melloni.

«Sarà un successo. Abbiamo creato le condizioni per avere, entro i prossimi 5 anni, uno tra i primi ospedali d'Europa allo stesso livello di Parigi. Maroni ha apprezzato la nostra proposta e l'ha rafforzata unendo il Sacco al polo per le mamme e i bambini».

L'opposizione critica la fretta pre vacanziera con cui è stata approvata la riforma.

«Non c'è stata nessuna fretta. Ovviamente tutto è perfettibile ma dietro al voto di mercoledì notte c'è un grande lavoro. E il Libro Bianco risale a un anno fa. Ovviamente ogni cambiamento genera preoccupazione ma forse più da parte di chi teme vengano toccati i suoi interessi. Noi abbiamo altre priorità».

Ad esempio?

«I cittadini. La riforma è stata disegnata attorno a loro e alle loro esigenze: a cominciare dall'innalzamento delle aspettative di vita al numero dei malati cronici».

Maroni ha promesso di eliminare i ticket entro la fine della legislatura. Ce la farà?

«Se Renzi non avesse tagliato le risorse alla Lombardia ce l'avrebbe già fatta. La riforma riduce gli sprechi e permette di recuperare risorse che verranno direttamente reinvestite nella sanità. Ad esempio per ridurre i ticket già prima della fine dell'anno».

Si è parlato tanto dell'infermiere di famiglia, del dentista in ospedale, del polo del bambino. Ma ci sono parecchi altri aspetti della riforma che vale la pena approfondire.

«Eccome. Penso ad esempio alle medicine non convenzionali: l'agopuntura, la fitoterapia, l'omeopatia e l'omotossicologia».

Verranno valorizzate?

«Sì. Valorizzeremo anche l'osteopata, migliorando la formazione. Seguiamo l'esempio di Stati Uniti e Inghilterra».

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