«Ma il confronto non regge con le metropoli europee»

Pilippe Daverio a Milano la qualità della vita è migliorata...
«Davvero? Non me ne sono accorto».
Lo certifica una ricerca del Sole 24 Ore che promuove la città: avanti di due posizioni rispetto all'anno scorso.
«Mah, le dirò, a questo tipo di ricerche non credo tantissimo. Bisogna vedere le singole voci».
Gliene dico qualcuna. Milano è in testa alla classifica per tenore di vita.
«Certo, non c'è dubbio che la città è agiata, ma non ho l'impressione che i milanesi in questo periodo siano così ricchi».
Secondo la ricerca rispetto all'anno scorso la situazione è addirittura migliorata.
«Questo non si vede davvero. La città è molto costosa, non mi pare che i milanesi siano diventati più ricchi. Almeno non quelli che conosco io».
Eppure le cifre parlano chiaro: i milanesi spiccano per il Pil pro capite, 35mila euro, per i risparmi, quasi 36mila euro a testa contro una media di circa 16mila e anche per le pensioni...
«Mah, la mia sensazione è che quando incontri le persone per la strada siano arrabbiate come bisce. Di certo non è un periodo roseo».
Una ricchezza che se c'è insomma non si vede. A dire il vero per quanto riguarda il settore Affari e Lavoro è anche peggiorata: ora è al 13º posto col bollino rosso.
«Non c'è più vivacità, ci sono tre fallimenti al giorno nel paese e poi non si può considerare la sola Milano»
In che senso?
«È un errore pensare che Milano sia slegata dal suo hinterland, da tutto quello che le sta intorno. Le faccio un esempio. Se le aziende della Brianza vanno in crisi, va in crisi anche la città di Milano. Certo ha un suo peso in Italia ma non si può confrontare con le altre metropoli europee».
Resta invece parecchio negativo il dato sulla sicurezza.

«A seconda delle zone sono molto differenti i livelli di sicurezza. È diverso vivere in una tranquilla casa del centro rispetto a qualche zona di periferia. Certo, a me hanno rubato in casa due volte. E dire che sto anche in centro...»