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La coordinatrice di FI: la tutela dell'ex porto passi al Pirellone

Dopo il caso delle alghe infestanti e della totale assenza di controlli sulla movida selvaggia nella Darsena appena inaugurata, arriva la proposta choc. La coordinatrice regionale di Forza italia Mariastella Gelmini ieri è intervenuta a gamba tesa sulle polemiche, proponendo che l'ex porto di Milano passi sotto la guida regionale. «I milanesi avevano appena cominciato ad apprezzare la nuova Darsena. A distanza di poche settimane dall'apertura - spiega Gelmini - ecco il degrado, le alghe, l'incuria, la disorganizzazione gestionale. Il Comune è stato pronto ad inaugurare con enfasi uno spazio splendidamente rimesso a disposizione di tutti da Expo, con i soldi arrivati a Milano grazie alla conquista dell'Esposizione Universale e a Letizia Moratti. La Giunta ha tentato di farne un simbolo ideologico, un luogo dell'immaginario partitico arancione».

Così se è stato l'assessorato ai Lavori pubblici a coordinare il cantiere per la riqualificazione dell ex porto di Milano, a finanziare il progetto di risistemazione, frutto del bando di concorso internazionale vinto nel lontano 2004 dallo studio Bodin e associati, è stata la società Expo con 14 milioni di euro. Peccato però che i lavori non abbiano tenuto conto del problema della stagnazione delle acque: il risultato è sotto gli occhi e il naso di tutti. Lo specchio d'acqua, soprattutto vero il lato di piazzale Cantore, è coperto a macchia di leopardo da mucillagini infestanti, cariche di batteri e maleodoranti. Un inconveniente che avrebbe certamente potuto essere previsto dal momento che il fenomeno della scarsa circolazione delle acque in Darsena è noto dagli anni Venti, quando venne coperta la rete dei canali, e che ancora può essere risolto.

Ma i guai della Darsena non sono finiti qui. Basta fare un sopralluogo il sabato sera nella nuova piazza pubblica della città per rendersi conto che la sicurezza e la movida selvaggia sono state sottovalutate dall'amministrazione, nonostante proclami e annunci. «In sostanza la Darsena liberata come è stata soprannominata il giorno dell'apertura non si è affatto liberata dai problemi che tradizionalmente la affliggono - osserva Mariastella Gelmini - movida selvaggia, graffiti, sporcizia». Per non parlare dell'imprevisto della “Notte delle lanterne”, l'evento social più riuscito dell'anno, che ha letteralmente paralizzato la zona sei fino a tarda notte. «La Notte delle lanterne - continua la coordinatrice - ha messo a nudo una pericolosa incapacità di gestire gli eventi. I graffiti e il degrado sono quotidiani, anche se per ora lo sponsor ci mette una pezza. Ancora una volta da Palazzo Marino arriva una deludente performance amministrativa. Chiedo alla Regione di intervenire e di fare pressioni sul Comune perché raddrizzi la zoppicante gestione della Darsena evitando ulteriori figuracce».

Respinge le accuse al mittente Palazzo Marino, con l'assessore ai lavori pubblici Carmela Rozza: «Ricordo alla coordinatrice di Forza Italia che loro hanno lasciato per vent'anni la Darsena come

una discarica a cielo aperto. E che la gestione della acque dei Navigli e della Darsena è già in capo alla regione. Quando facevo opposizione mi occupavo delle cose che la giunta Moratti non faceva, non dei risultati...».

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