Una famiglia su quattro quest'anno ha deciso di fare rientrare la manutenzione alla caldaia tra le spese «superflue» e quindi da tagliare. Una famiglia su quattro ha deciso che la sicurezza non era motivo sufficiente per sborsare 50-60 euro necessarie per qualche altra voce che grida più forte nel bilancio domestico. Nonostante il controllo sia obbligatorio per legge, nonostante i proclami di Comune e Provincia, nonostante il rischio di vedersi arrivare a casa i controlli e la possibilità di dover pagare una multa salata che va dai 500 ai 3mila euro, il 22,9% delle persone che l'anno precedente avevano attaccato il bollino blu alla caldaia, tra gennaio e ottobre del 2012 si sono tirate indietro. A dare l'allarme l'Unione Artigiani della provincia di Milano che, fatti due conti, ha verificato il sorprendente calo. «È la prima volta che succede - commenta Marco Accornero, segretario generale dell'Upa -. Evidentemente per colpa della crisi le famiglie hanno deciso di risparmiare anche sulla sicurezza».
La percentuale è stata calcolata in base al numero delle manutenzioni inserite nel Curit, il Catasto unico regionale per gli impianti termici da parte degli installatori iscritti all'Unione artigiani che è l'associazione più rappresentativa del settore con 4.700 operatori di cui 1.200 manutentori. A loro spetta il compito - obbligatorio per legge - di verificare il corretto funzionamento delle caldaie domestiche che a Milano sono 130mila. Confrontando il periodo però tra gennaio e ottobre del 2012 con quello del 2011 il calo è evidente: 11.150 manutenzioni contro 13.600 registrate l'anno prima nel Curit. Un passo indietro. Un «pericoloso» passo indietro fa notare Accornero perché «la verifica ha una duplice funzione, sicurezza e inquinamento». Gli appelli ecologisti contro lo smog e per garantire il corretto funzionamento dell'impianto sono caduti nel nulla. Anzi, si sono velocemente infranti contro i conti in rosso. «Eppure - sollecita Accornero - il risparmio è relativo perché se la caldaia non funziona correttamente consuma più gas e quindi in pochi mesi le bollette crescono. Senza contare che aumentano le emissioni, quindi lo smog e nel tempo le caldaie possono diventare pericolose. La manutenzione è fondamentale, non può essere messa in secondo piano». Da qui il suo invito agli enti preposti ad aumentare i controlli. «I Comuni sopra i 40mila abitanti e la Provincia per quelli più piccoli sono obbligati a effettuare una percentuale fissa di controlli sul numero degli impianti esistenti», racconta. Tant'è vero che una parte del costo di manutenzione - esattamente i 7 euro che il manutentore paga per acquistare il Bollino blu - vanno a finanziare le ispezioni degli enti locali. Sono una sorta di «tassa implicita che finanzia i controlli», spiega ancora Accornero. A Milano il 31 ottobre scorso l'assessore Pierfrancesco Maran ha annunciato che l'obiettivo sarà di controllare 12.645 caldaie, il 25% in più rispetto all 2011.
Ma quello che c'è da aspettarsi lo ha già anticipato l'Unione artigiani. «Le famiglie non sanno probabilmente che fare controllare la caldaia da un tecnico specializzato che rilascia appunto il bollino blu è un obbligo di legge», tiene a sottolineare il segretario generale.
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