Per raccontare i luoghi del cinema milanesi si deve partire dal Duomo. Fulcro religioso e commerciale della città, la cattedrale fu immortalata nella celebre scena delle scope di Miracolo a Milano, pellicola del 1951 di Vittorio De Sica. Il film del padre del Neorealismo, e della commedia all'italiana, fu girato in diverse zone del capoluogo lombardo e fu tra i primi a usare tanti effetti speciali da costare 180 milioni di lire. Una pietra miliare del cinema che ha scolpito nella celluloide la chiesa su cui svetta la Madonnina. E, per rimanere in zona, la Galleria Vittorio Emanuele è storica allo stesso modo per il film «Totò, Peppino e la... malafemmina», uscito nel 1956 e diretto da Camillo Mastrocinque: la scena è quella celebre di Totò che parla con il ghisa milanese dicendogli «noio volevan savuar». Ma anche piazza San Babila è stata immortalata più di una volta, come in «Il posto» di Ermanno Olmi, dove si vede uno slargo sventrato per i lavori della futura metropolitana Rossa. Ma anche in «La notte» diretto da Michelangelo Antonioni del 1961 Milano è chiaramente riconoscibile.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale Roma con la sua Hollywood sul Tevere prende le redini del cinema italiano imponendosi con il periodo poi dipinto da «La Dolce Vita». Ma non per questo Milano sparisce: nel 1968 Pierpaolo Pasolini regala un vero tributo al capoluogo lombardo con «Teorema» una delle tante opere discusse dell'autore, ma che fissa il Liceo Parini in un'altra pietra miliare della filmografia. Come i locali della Questura diventano il luogo ideale per i polizieschi anni '70 come «L' uomo della strada si fa giustizia» (1975), «Milano rovente» (1973) e «Italia a mano armata» (1976). E anche successivamente Milano torna alla ribalta come set cinematografico grazie a pellicole con la generazione di attori milanesi come Massimo Boldi, Christian De Sica, Diego Abatantuono, ma anche romani in trasferta come Carlo Verdone che nel 1992 gira «Maledetto il giorno che ti ho incontrato». Per proseguire con pellicole del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo come «Chiedimi se sono felice» registrate all'ombra della Madonnina. O «Happy family» di Gabriele Salvatores, un suo omaggio a Milano in cui si ritrova via San Marco e tanti altri scorci tipici. Per finire con film leggeri come «La peggior settimana della mia vita» del regista Alessandro Genovesi e con Fabio De Luigi che ha avuto il merito di ritrarre il ponticello in ferro sulla Martesana. Uno dei luoghi più evocativi della Milano oltre i limiti dell'Aerea C a cui si sono aggiunti in questi anni i nuovi pezzi dello skyline come il nuovo quartiere di Porta Garibaldi o le torri di City Life.
Però secondo le ultime rilevazioni delle richieste di occupazione di suolo pubblico ricevute dal Comune i luoghi più richiesti restano quelli
classici come la Scala, in cima alla lista, seguita dalla Galleria passando po per l'Arco della Pace e il Quadrilatero della moda. Segno forse che per andare avanti la Milano del cinema sta tornando sui propri passi.MBon
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.