Design, fotografia e teatro La Triennale volta pagina

Chiusa l'«Expo», parte ora un autunno ricco di mostre in sinergia col MuFuCo di Cinisello

Francesca Amè

Qualcosa rimane, forse più di qualcosa, della ventunesima Esposizione Internazionale della Triennale di Milano. I numeri, d'accordo: oltre una trentina le mostre allestite, quasi trecento gli eventi, quaranta i Paesi coinvolti, sessanta proiezioni cinematografiche e il pubblico che ha gradito (476.068 i visitatori totali). Poi ci sono realtà private che hanno manifestato interesse per il futuro sostegno al progetto, opere d'arte prodotte per l'occasione come quelle all'Hangar Bicocca che resteranno a Milano (in Triennale) e, va detto, anche qualche critica: offerta forse troppo variegata e dispersiva. Ne prende atto il presidente Claudio De Albertis, pronto già a rilanciare, fra tre anni, una prossima ancor più solida edizione. Nel frattempo nel Palazzo dell'Arte si è orchestrata la stagione delle mostre autunnali con una novità burocratica che farà sentire il suo peso decisionale ancor più nel 2017: la Triennale è diventata socia della Fondazione Crt Teatro dell'Arte (vedi box) e della Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea MuFuCo di Cinisello Balsamo. Una sinergia che si respira fin nel debutto del cartellone delle mostre prodotte dalla Triennale e ospitate nel palazzo progettato da Giovanni Muzio: si comincia infatti il 5 ottobre con «L'altro sguardo», una selezione di centocinquanta foto della collezione Donata Pizzi, in collaborazione con il MuFuCo. Peculiarità dell'esposizione? Si declina al femminile e presenta i lavori delle migliori interpreti italiane dagli anni Sessanta a oggi. Nomi come Letizia Battaglia, Paola Agosti, Paola Mattioli fino a Marzia Migliora, Marina Ballo Charmet. Si muove invece tra arte, filosofia e design la personale di Marc Camille Chaimowicz pensata proprio per gli spazi della Triennale (dal 14 ottobre) in contemporanea a «Made in Europe» che rilegge gli ultimi trent'anni di architettura in Europa basandosi sui modelli e i numeri dei progetti tratti dall'archivio della fondazione Mies van der Rohe di Barcellona. A novembre in mostra anche le «visioni» magiche di un gigante della progettazione: «Antonio Sant'Elia. Realtà e visioni» ripercorre la vicenda artistica e personale dell'architetto (dal 25 novembre). Tra le altre mostre ospitate, almeno due da non perdere: la personale dell'ex street artist americano Marcus Jansen («Decade», con le dissacranti opere degli ultimi dieci anni) e «50 anni di teatro con Giorgio Strehler» che rielabora in forma digitale i bozzetti pensati da Ezio Frigerio per il celebre drammaturgo.

Il menù artistico di autunno si arricchisce con l'offerta del TDM Arturo Dell'Acqua Bellavitis, presidente della fondazione che regola il museo, ha annunciato per il prossimo anno mostre dedicate a Ettore Sottsass e Antonio Marras.

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