Droni, oasi e mountain bike Addio al «bosco della droga»

L'area di 650mila metri quadri affidata a Italia Nostra E la giunta lancerà un bando per l'ex discoteca Karma

Chiara Campo

Un'oasi naturalistica, gare di mountain bike, magari un'area dove i milanesi possano far volare i droni senza infastidire il prossimo. Sono alcuni degli sviluppi che prendono piede intorno a quello che (si spera) non verrà più chiamato in futuro il «boschetto della droga», l'area verde abbandonata di 650mila metri quadrati tra Rogoredo e Porto di Mare usata fino ad oggi dai pusher come supermarket a cielo aperto. Da un paio di mesi sono iniziati i blitz delle forze dell'ordine, poi sono arrivate le ruspe e le bonifiche sorvegliate da ronde dei vigili. Ora la svolta sembra davvero possibile. Il Comune ieri ha assegnando lo spazio direttamente a Italia Nostra (senza bando, è stata una scelta «basata sull'esperienza maturata in città» ha spiegato l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran e sottolineando che «non gli stiamo affidando un giardino in centro ma una situazione difficile»), con un contributo di 950mila euro complessivi per cinque anni, per replicare quanto già fatto dall'associazione a Bosco in Città e al Parco delle cave. Anche lì prima di diventare mete di runner o famiglie con bimbi le aree erano zone franche di spacciatori. In un'altra porzione pianeggiante dei 650mila metri quadri di verde abbandonato, a lungo occupata da accampamenti rom, sono invece ancora presenti rifiuti e materiali abusivi. Ora Italia Nostra e il Comune lavoreranno già da fine agosto alla creazione di collegamenti ciclopedonali e di servizio con Chiaravalle e il parco della Vettabbia, con i censimenti botanici e della fauna selvatica (sarà favorita la presenza di pozze per anfibi, cassette nido, rifugi per fauna minore), la piantumazione di nuovi alberi, l'organizzazione di giornate di volontariato e visite guidate. E c'è già un primo appuntamento in calendario: il 24 settembre l'ex «boschetto della droga» rientrerà tra le mete degli eventi di «Green City», «dobbiamo far conoscere lo spazio al quartiere che in questi anni si è tenuto alla larga» ammette Maran. E visto che sarà anche il weekend di Puliamo il mondo, l'iniziativa di Legambiente, i volontari saranno chiamati con le ramazze a raccogliere foglie e rifiuti. E «porteremo via via un pubblico diverso, dagli amatori della mountain bike agli appassionati di droni che sono alla ricerca di aree ad hoc per il volo».

Il restyling di Porto di Mare passa per altre due interventi. La giunta ha già lanciato i bandi per assegnare in uso temporaneo tre fabbricati e il centro sportivo di via Cassinis che erano di proprietà del Consorzio del Canale Milano Cremona Po e nel 2013 sono passati al Comune. Si tratta di edifici occupati fino a poco tempo fa abusivamente da società che non hanno voluto regolarizzare la propria posizione, quindi dopo battaglia legale ora Palazzo Marino ne può disporre e metterli a gara per attività orientate allo sviluppo di start up, «manifattura 4.0», artigianato. L'ultimo spazio è allestito con campi di calcetto, tennis, pallavolo e il Comune intende mantenere l'orientamento a centro sportivo. Prima del bando a lanciato invece un'indagine esplorativa per valutare chi è interessato a valorizzare l'ex discoteca Karma (e prima ancora «Borgo del tempo perso» e «Parco delle Rose»).

Il locale, finito spesso al centro delle cronache per risse e aggressioni, ha chiuso a maggio. Il Comune incassava solo 20mila euro di affitto all'anno, ora punta ad ottenerne almeno 200mila, 10 volte tanto. Potrebbe rimanere ancora discoteca o essere destinato ad attività culturale, didattiche o artigianali.

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