C'era una volta il bigliettaio. Fino a quarantaquattro anni fa per l'esattezza. Dal 3 marzo del 1974 i banchetti del «secondo agente» sono spariti da tutti i tram di Milano e al loro posto sono comparse le più fredde obliteratrici. Questione di costi. Ma da allora a ripetizione torna la richiesta di reintrodurre la figura del bigliettaio/controllore fisso: come strategia anti evasione, supporto ai turisti che soprattutto nel weekend trovano molte rivendite chiuse e anche come tutore della sicurezza sulle linee più a rischio. A rilanciare l'appello ieri è stata la Lega. Secondo il capogruppo milanese Alessandro Morelli, neo deputato, «invece di far pagare il biglietto Atm due euro chiediamo al sindaco Beppe Sala più controlli per punire chi fa il furbo. La Lega rivuole i bigliettai sui mezzi».
Una proposta avanzata in realtà nel 2016, quand'era nella giunta Pisapia e candidato alle primarie del centrosinistra, anche dall'assessore Pd al Welfare Pierfrancesco Majorino. Da candidato sindaco propose «bigliettaio fisso su alcune linee di trasporto pubblico, anzitutto la 90-91 e poi quelle che percorrono alcune vie complicate come via Padova o via Imbonati». Sarebbe «un bel contributo ad irrobustire la cultura del rispetto delle regole» diceva allora. Nel marzo 2017 il Municipio 3 ha votato un ordine del giorni bipartisan per chiedere il ripristino del bigliettaio. A presentarlo è stata la consigliera leghista Rita Cosenza, e ha ottenuto anche i voti della maggioranza di centrosinistra. Anche in quel caso il documento puntava «almeno alla sperimentazione sulle linee considerate più a rischio come la circolare 90/91».
Tra i vantaggi citati (oltre alla creazione d nuovi posti di lavoro) il Municipio sottolineava la possibilità di «contrastare meglio e con maggiore efficacia il fenomeno dell'evasione tariffaria», la maggiore tutela sia per l'utenza che per i conducenti e l'assistenza ai residenti e ai turisti che «soprattutto durante i fine settimana trovano difficoltà a trovare punti vendita aperti o emettitrici automatiche funzionanti».
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