Ecco il bike sharing «riservato» agli universitari

Il Comune testa per due mesi «Bitride», le bici a pedalata assistita inventate dal Politecnico

Un test di due mesi, da settembre a novembre, per testare il servizio e decidere se lanciare un nuovo avviso pubblico e ampliare ancora l'offerta delle bici in condivisione. Con questo obiettivo il Comune ha concesso per due mesi l'occupazione gratuita del suolo pubblico, in precise zone, alla flotta delle biciclette a pedalata assistita «Bitride», lanciate dalla società Zehus in collaborazione con il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano. Si tratta di mezzi dotati di tecnologia «pedelec»: il motore viene gestito da un controller elettronico montato sulla bici che aziona o interrompe l'alimentazione rispetto al percorso effettuato dal ciclista, permette di risparmiare il 40 per cento dell'energia richiesta da un modello a pedalata tradizionale e a differenza delle bici elettriche non necessita di stazioni di ricarica, il sistema richiede una maggiore energia in discesa in modo da immagazzinarne una parte e restituirla in salita. Le bici sono dotate inoltre di un sistema Gps e di uno «Smart Lock», un lucchetto intelligente che permette di bloccare tutte le componenti della bici nel caso venga spostata o scossa senza che sia stata sbloccata correttamente.

«Bitride» non prevede l'installazione di rastrelliere o cartellonistica ma non è neanche assimilabile al servizio free floating (Bikemi e Ofo per intendersi, che possono essere posteggiate in strada).

La fine dell'utilizzo scatta solo se la bici viene riconsegnata all'interno di alcune aree definite. E nella fase sperimentale, partita con 350 bici, sono state scelte solo le aree universitarie (Lambrate, Bovisa, Bicocca) e alcuni punti di interscambio (stazione di Greco-Pirelli, Bovisa, Garibaldi).

ChiCa

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