Ecco le ronde di sinistra Sono uguali alle altre ma col nome buonista

Dieci squadre per controllare strade, metro e tram. L'assessore le ha battezzate "unità mobili sociali"

Ecco le ronde di sinistra Sono uguali alle altre ma col nome buonista

Le «ronde arancioni» debutteranno sulle strade - dal centro a via Padova - nei mezzanini della metropolitana e sulla linea 90/91, il bus più a rischio quando cala la sera. L'assessore al Welfare Piefrancesco Majorino le chiama «unità mobili sociali» e ribadisce che non si tratterà di vigilantes, gli operatori «non avranno funzioni di sicurezza». Per prendere il largo dalle polemiche già scoppiate durante l'estate da parte di Pdl e Lega che rimarcavano: «La sinistra ci ha criticati per anni e adesso ci copia». Si vedrà. Intanto il Comune ha approvato il Piano freddo 2013 con uno stanziamento da 1,3 milioni di euro e dentro ci sono i 150mila per gestire le ronde, da metà novembre a metà aprile, circa 30mila euro al mese. La prossima settimana verrà lanciato il bando per reclutare in fretta le ronde, sono chiamati a partecipare quelle associazione (come i City Angels) che già svolgono servizi simili sul territorio, visti i tempi stretti servono operatori in grado di svolgere da subito il servizio, senza lunghi addestramenti. L'assessore sperava, quando aveva anticipato in estate il progetto, di poterlo realizzare a costo zero. Ma «non abbiamo trovato benefattori sul piano di accoglienza e assistenza ai clochard per i cinque mesi di freddo, facciamo ancora appello ai milanesi ricchi, si facciano carico delle azioni per i senzatetto». Ma intanto le ronde arancioni partono con i mezzi del Comune, dalle 20 alle 24 circa trenta volontari a sera gireranno sui mezzi e sulle strade per «intercettare il bisogno». Non avranno una pettorina ad hoc, useranno quelle delle associazioni per cui prestano già servizio. L'intervento che la giunta definisce solo come sociale è però identico a quelle ronde che già l'ex giunta Moratti, tanto criticata, aveva introdotto nei mezzanini per aumentare la percezione di sicurezza. Cambia il nome ma non la sostanza. «É un copia e incolla del servizio che per anni ha fatto il centrodestra e che lo stesso Majorino criticava» rimarca il capogruppo Fdi Riccardo De Corato, ex vicesindaco. «Sono cambiati i tempi» ironizza anche il leghista Alessandro Morelli.
Con il piano freddo approvato dalla giunta ieri il Comune mette in campo 2.700 posti letto per i clochard, duecento in più dell'anno scorso. Un censimento della Bocconi parla della presenza di circa 3mila senzatetto in città. «Molti d'inverno si trasferiscono a Milano, chiediamo aiuto economico anche alla Regione per garantire assistenza» sollecitano Majorino e l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli. Quest'anno lanceranno come test una card per identificare i barboni che accedono alle strutture («ma non sarà vincolante»). Circa 600 posti saranno messi a disposizione presso la Casa dell'accoglienza di viale Ortles, 100 presso la Fondazione Fratelli di san Francesco, 700 in sedi del privato sociale, 1.300 allestiti presso centri anziani, ex scuole, locali confiscati alla mafia. Attivo, anche per le segnalazioni, il Centro aiuto della Stazione Centrale. Sabato 26 dalle 9.

30 alle 17 scatterà una raccolta di coperte, sacchi a pelo, cappotti e giacconi invernali in 11 piazze: Baiamonti, Fontana, Baracca, Arco della Pace, piazzale Argentina, Selinunte, Repubblica, Maciachini, viale Papiniano, via Bassini, tunnel di via Tonale.

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