Il car sharing inguaia il Comune. Sindaco e giunta per due anni lo hanno spacciato (quasi) come un servizio pubblico a tutti gli effetti, soprattutto quando i fan delle Smart bianche e blu prima, delle «500» rosse poi e via via degli operatori che sono entrati in campo raccoglievano iscritti e consensi. Un fiore all'occhiello. Ma Car2Go, il prima servizio in condivisione su strada (l'8 settembre festeggia il secondo compleanno) giorni fa ha deciso di rivedere le tariffe per far quadrare i conti. Esiste una convenzione con il Comune, ma non una regolamentazione in tal senso. Le proteste ovviamente hanno colpito tanto la società quanto Palazzo Marino, che ieri però si è dissociato e ha avvertito: «Valuteremo il servizio con le nuove tariffe rispettano l'avviso pubblico».
L'antefatto. Car2Go dal 17 agosto aumenta i costi per chi si reca in periferia: chi raggiungerà le aree esterne della città dovrà mettere in conto una spesa extra di 4,90 euro. Di contro, chi dalle stesse zone preleverà l'auto per raggiungere il centro potrà usufruire di un incentivo in minuti di guida gratuiti. La società vuole razionalizzare l'uso delle auto, troppo spesso posteggiate in periferia per lunghi periodi mentre la Cerchia dei Navigli, con la domanda più alta, rimane sguarnita. I presidenti di Zona si sono infuriati. Beatrice Uguccioni (nella 9) ha ricordato che Milano «é composta da tanti quartieri che hanno medesimi diritti». Simone Zambelli (Zona 8) si unisce: «Se Car2go ha deciso di penalizzare la periferia ha sbagliato di grosso». Si sono lamentati gli utenti ma anche tanti esponenti del Pd, mentre Silvia Sardone, consigliera Fi in Zona 2, attacca l'assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran: «Il Pd non scarichi le sue colpe, le mie critiche vanno a chi stipulando la convenzione non ha pensato d'inserire nel contratto delle clausole di salvaguardia a tutela dei consumatori: Maran». Ci prova ora che è scoppiata la bolla. L'assessore ammette che l'avviso pubblico lanciato nel 2013, in un'ottica di libera concorrenza, non prevedeva tariffe concordate col Comune. «Car2go ha improvvisamente comunicato una revisione che rischia di compromettere il rapporto di fiducia con Comune e cittadini - attacca - e appare discriminatoria verso alcuni utenti, al punto di poter essere interpretata come riduzione sostanziale dell'operatività». Se c'è «un problema di distribuzione auto lo si può affrontare senza creare eccessive penalizzazioni. Abbiamo scritto alla società riservandoci di valutare se la loro proposta sia rispondente ai principi di interesse pubblico esplicitati nell'avviso». La società ribatte: «Gli operatori sono soggetti privati.
Un intervento del Comune sul fronte della libera concorrenza tariffaria sarebbe disastroso per la qualità del sistema e finirebbe inevitabilmente per distruggerlo». Il concorrente «Enjoy» assicura che non seguirà l'esempio: presto raggiungerà altri 4 Comuni dell'hinterland, ma non ci sono aumenti all'orizzonte.
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