Effetto inchiesta, undici stop a imprese

Dall'Arena civica ai sottopassi, Palazzo Marino blocca appalti «sospetti»

Un’impresa esclusa dagli appalti per i lavori all’Arena civica e ai sottopassi cittadini (nel frattempo già assegnati) proverà a ribaltare oggi al Tar il semaforo rosso del Comune, ma è tra le 11 misure «cautelari» che l'amministrazione ha assunto dopo aver passato al radar gli appalti a rischio corruzione legati all'inchiesta «Mensa dei poveri» che ha coinvolto politici, dirigenti comunali, di Amsa e Afol. Il 7 maggio, lo stesso giorno in cui è comparsa la notizia sui media, il Comune ha chiesto copia dell'ordinanza alla Procura e creato un tavolo di lavoro che ha passato al setaccio gli appalti. Sono 27 le gare collegate a quanto scritto nell'ordinanza anche se, ha precisato il segretario generale Dell'Acqua, non ci sono ancora a rinvii a giudizio dunque «ci siamo mossi per prudenza, abbiamo ravvisato elementi idonei a configurare cause di esclusione e avviato 11 provvedimenti», a volte si tratta di una stessa ditta che ha partecipato a più gare, come nel caso di Arena e sottopassi su cui l'impresa stoppata ha presentato il 29 giugno due ricorsi con richiesta di sospensiva, e oggi si esprimerà il Tar. Per l'esattezza dunque, la Direzione centrale unica appalti ha attuato 7 esclusioni, un annullamento di aggiudicazione e 3 rigetti di subappalto (uno sul verde). Avviate inoltre 8 comunicazioni di avvio del procedimento riferite ad altre 3 gare d'appalto, due delle quali si concluderanno entro luglio. Dall'Acqua e il dg del Comune Christian Malangone hanno riferito ieri ai consiglieri in Commissione Antimafia. Il 27 maggio con il Comitato per la legalità avevano affrontato il tema degli eventuali rimedi che il Comune può adottare nei confronti delle imprese coinvolte nelle indagini, gli 11 (per ora) stop sono l'effetto. Tra le misure urgenti adottate sempre in via cautelare nei confronti dei dipendenti comunali coinvolti c'è stato il trasferimento di Maria Rosaria Coccia dall'Area Sportello unico per l'edilizia alla Sicurezza Integrata e del dirigente Franco Zinna da direttore dell'Urbanistica a posizione di staff nella Direzione generale. Le stesse verifiche sono state estese alle partecipate.

E ieri è scattato il cambio al vertice di Afol, l'agenzia per il lavoro della Città metropolitana travolta dall'inchiesta. Il sindaco ha indicato il professore di Diritto del Lavoro della Bocconi Ferruccio Del Conte presidente e Valeria Sborlino nel cda dove entrerà come membro anche il giusavorista Pietro Ichino. Segnale di garanzia.

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