(...) lavorano. Quasi sempre male, a detta degli umarell. Il termine l'hanno coniato a Bologna guardando quegli ometti nullafacenti con l'infaticabile gusto di metterci il becco. E la parola è entrata nel gergo.
In quel di Milano l'Atm si è inventata perfino un manuale. Non riguarda il comportamento, ma come per ogni torcida che si rispetti, offre un programmino dei lavori in corso. Insomma, se i cantieri sono uno show, è giusto che abbiano il loro bell'opuscolino con dettagliata descrizione dello spettacolo. In piazza Sempione, ad esempio, va in scena la nuova pavimentazione. In viale Monza si alza il sipario sui binari anti rumore. Sui Navigli il protagonista è il massello, da riposizionare adeguatamente e - laddove non c'è più - da riasfaltare. In piazza Cinque Giornate si presentano le nuove rotaie. E a Rozzano l'allestimento è celebre. Un tram che si chiama desiderio. Arriverà il mitico 15 nel paese a sud di Gratosoglio... Umarell di tutta Milano, unitevi. Potrebbe essere l'avvenimento del secolo. Ai primi di settembre l'ultima tratta fino al capolinea di Cabrini si dice che sarà pronta davvero.
In buona sostanza, al diavolo l'ospizio che oggi si chiama hospice e i figli ingrati. Te la do io l'America... Altro che Los Angeles. Vuoi mettere un bel cantiere con annesso brindisi di Ferragosto...
Oddio, magari il 15 non lavorano neanche i bergamaschi e gli arabi - pur ignorando cosa sia l'Assunta - si accaniscono sulle solite sigarette, ma martedì 14 si apre eccome e giovedì 16 è un ferialone da non perdere. Che pacchia, umarell.Stefano Giani
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