Un euro alla scuola per ogni bottiglia

E Casimiro Maule, direttore della Negri, consegna il primo assegno al Polo Formazione Valtellina

Ore sette di sera circa di un martedì di inizio ottobre. Dalla stazione ferroviaria di Rho Fiera, appena fuori da uno degli ingressi di Expo 2015 ancora in pieno svolgimento, parte un trenino speciale. È una delle tante corse effettuate nel periodo dell'Esposizione Universale dallo Slow Train, un convoglio di poche carrozze ristorante, trainate da un gagliardo locomotore del 1935, che porta viaggiatori avanti e indietro fra Expo e la stazione di Tirano, nel cuore della Valtellina e ai confini con la Regione Valposchiavo, l'unico territorio del cantone svizzero Grigioni italofono e incuneato nella grande vallata italiana. Ogni viaggio dello Slow Train ha un tema e degli sponsor.

Questa volta, oltre ad aspetti unici enogastronomici, di accoglienza alberghiera, cultura e paesaggio, gli ospiti apprezzeranno alcune buone pratiche di collaborazione transfrontaliera nell'ambito della formazione professionale. Rilevante, nel quadro di questa iniziativa, il ruolo della Casa Vinicola Nino Negri, che ha deciso di offrire il suo appoggio sia concreto sia di visione filosofica al Polo di Formazione Professionale della Valtellina, e affiancare in questa due giorni impegnativa, ma anche estremamente piacevole, l'altro prestigioso promotore: la Regione Valposchiavo. All'evento sono stati invitati giornalisti, operatori della formazione, imprenditori e rappresentanti di enti pubblici e associazioni. Il primo assaggio di cosa può voler dire una illuminata collaborazione fra soggetti così diversi, ma complementari, di un territorio, si ha già durante le tre ore e mezzo circa di viaggio attraverso l'hinterland milanese, la Brianza, Lecco, la riva destra del Lago di Como e la Valtellina. Durante il tragitto agli ospiti viene offerta una cena gourmet a base di piatti cucinati da chef stelle Michelin, membri di Euro Toques International, per cui vengono utilizzati solo prodotti biologici e dell'eccellenza agro-alimentare della Valposchiavo e della Valtellina. Una delle più piacevoli sorprese è scoprire che queste prelibatezze ci vengono servite con grande professionalità da giovanissimi allievi del Pfp Valtellina. E dopo una notte ristoratrice in un hotel appena al di là del confine italiano, il tour ricomincia con una visita al neonato Centro Tecnologico del Legno di Poschiavo. In questa scuola per ragazzi e adulti sono organizzati corsi teorico-pratici che mirano a coniugare il recupero delle antiche tradizioni della lavorazione del legno e della cura dei boschi, con l'innovazione nella ricerca e nella tecnologia dell'edilizia. Ecco quindi, dopo una breve passeggiata lungo una riva del lago Poschiavo, un nuovo incontro tanto atteso: quello con i muretti a secco, utilizzati come strutture di contenimento di terrazzamenti. Si tratta di manufatti costruiti da secoli, impiegando in modo sapiente solo pietre di varie dimensioni.

«Il saper fare che sta dietro la realizzazione dei muretti a secco - ci spiega per primo Cassiano Illuminati, presidente della Regione Valposchiavo - rappresentano un patrimonio immateriale della Valposchiavo e della Valtellina». Il recupero e la valorizzazione di questo «saper fare», costituisce anche uno dei due perni della collaborazione fra la Casa Vinicola Nino Negri e il Pfp Valtellina. Diversi alunni dell'area Edile e del Territorio stanno apprendendo sul campo la tecnica dei muretti a secco nel ripristino di quelli che sorreggono i terrazzamenti nelle vigne Negri nella zona di Grumello, nei pressi di Sondrio. Un altro pilastro è l'ideazione collettiva fra enologi della cantina, studenti del Politecnico di Milano e del Pfp di un nuovo vino: Sciur. L'iniziativa prevede anche che, per ogni bottiglia venduta, un euro sia destinato alla scuola.

Al termine di un pranzo presso l'istituto professionale, Casimiro Maule ( nella foto sopra ), direttore della Negri, ha consegnato a Lorena Benetti, direttrice del Pfp Valtellina, un assegno di 7.500 euro, corrispondente alla prima quota spettante alla scuola sul ricavato di un anno di commercializzazione dello Sciur.

Quale il pensiero che sta alla base di questi progetti? «Dobbiamo preservare il territorio – ha detto Casimiro Maule – perché la qualità non deve essere soltanto del vino ma anche di tutto ciò che gli ruota intorno». La direttrice Bonetti, nel suo intervento, ha ringraziato il Gruppo Italiano Vini e la Negri che hanno deciso di investire sulla scuola, senza nascondere l'emozione per il lavoro svolto fin qui dai ragazzi.

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