Expo 2015 l’appello a 71 consoli

«Ciò che conta non è quanto uno possiede, ma ciò che ha per svilupparsi». Il governatore Roberto Formigoni cita Amartya Sen, premio Nobel e membro del comitato internazionale per la candidatura di Milano all’Expo del 2015. E poi l’Ultima cena di Leonardo da Vinci, «sintesi altissima delle relazioni umane che si costruiscono intorno al cibo» nella tradizione del simposio greco dove «oltre al corpo si nutre lo spirito». Di fonte ha i consoli (ben 71 a Milano, seconda solo a New York), convocati per il tradizionale saluto organizzato ogni anno dalla Regione. Al suo fianco Letizia Moratti che rinnova l’invito ad appoggiare la corsa contro la turca Smirne. «In caso di vittoria - annuncia - allestiremo una vera e propria cittadella diplomatica per le rappresentanze straniere». Nutrire il pianeta, energia per la vita recita il progetto presentato. E allora Milano diventerà «la città del gusto e dell’alimentazione». Un «hub commerciale per le produzioni di nicchia dei Paesi in via di sviluppo, una porta per l’Europa».

Sogemi e i mercati generali saranno vetrina per prodotti tipici di qualità che spesso faticano a essere esportati. Già pronti anche un progetto di formazione nelle università per gli operatori del turismo dei Paesi poveri e una sede distaccata dell’Università per stranieri di Perugia.

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