Fi e Lega guardano a Venezia per ridare Milano al centrodestra

Dal vertice di Arcore tra Berlusconi e Salvini i criteri per il sindaco Come per Brugnaro in Laguna, si punta a un candidato non politico

Una cena ad Arcore l'altra sera tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini ha ridisegnato la geografia delle candidature a sindaco per il centrodestra. Partendo da quella che allo scoccare della mezzanotte è diventata una certezza, ovvero che come per cercar di battere il premier Matteo Renzi si costituirà di nuovo un asse tra Forza Italia e Lega, così l'anno prossimo azzurri e Carroccio faranno squadra per riprendere Milano alla sinistra. Impresa non impossibile, visto che sono i numeri (soprattutto quelli di chi non è andato a votare) a dire che l'altra volta non furono l'avvocato ultrarosso Giuliano Pisapia e la sua fumosa rivoluzione arancione a vincere, ma piuttosto il centrodestra a perdere .

Berlusconi e Salvini hanno concordato sul fatto che una buona alternativa sarebbe trovare un imprenditore d'area.

Magari sul modello del primo Gabriele Albertini, anche se allora a farlo volare fu il marchio che su di lui misero Berlusconi e Fi. Ma certo anche la vittoria di Luigi Brugnaro che ha appena espugnato la rossa Venezia è di questi tempi oggetto di riflessione.

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