Fontana e Lega all'attacco: "Business sui profughi"

E una onlus partecipò al festival Beni confiscati. Il Comune valuta azioni per danni d'immagine

Fontana e Lega all'attacco: "Business sui profughi"

Sono accusate di aver fatto sparire oltre 7 milioni di euro in 4 anni, soldi pubblici destinati a gestire l'emergenza profughi. La Procura di Lodi ha fatto scattare ieri arresti e perquisizioni in 4 onlus attive tra Lodi, Pavia e Parma, «Volontari senza frontiere», «Milano solidale», «Amici di Madre Teresa» e «Area solidale», le accuse a vario titolo sono di associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato, autoriciclaggio. «A causa della gestione attuata dai governi di sinistra - attacca governatore Attilio Fontana - anche in Lombardia l'immigrazione è diventata negli scorsi anni un business nel quale personaggi senza scrupoli lucravano sulla pelle dei disperati». Ora sottolinea «grazie al lavoro del ministro Matteo Salvini si è messa la parola fine e l'operazione contro alcune onlus legate alla 'ndrangheta ne è la dimostrazione. Aver ridotto gli sbarchi ha portato meno morti in mare, ma anche meno soldi nelle casse delle organizzazioni criminali, che ora non possono più approvvigionarsi alla fonte dell'accoglienza. Mi auguro che la magistratura vada fino in fondo, comminando adeguate sanzioni a questi criminali». Per anni, rimarca anche il segretario della Lega Lombardia Paolo Grimoldi «abbiamo detto e ripetuto che quello dell'accoglienza era un business lucroso per il settore delle onlus e delle cooperative, quasi tutte peraltro gestite dagli amici degli amici di chi stava al governo tra il 2014 e il 2017, negli anni dell'apice dell'emergenza sbarchi, quando in Italia sono arrivati oltre mezzo milione di immigrati, anche con la complicità delle Ong». E il deputato e capogruppo della Lega in Comune Alessandro Morelli «visti gli arresti e le indagini in corso riguardo al grande business dell'immigrazione clandestina e alla volontà annunciata da alcune associazioni di non volere partecipare ai bandi della prefettura per l'accoglienza degli immigrati» propone «una Commissione urgente in Comune per conoscere quali sono le realtà che a Milano si occupano di gestione degli immigrati arrivati irregolarmente in questi anni in Italia» e annuncia la «volontà di visitare alcune sedi di ospitalità e gestione di questi immigrati. Vogliamo fare chiarezza di fronte al pericolo di sperpero di soldi pubblici».

E mano a mano che emergevano notizie sull'inchiesta denominata «Fake onlus», ieri a Palazzo Marino sono scattati subito verifiche negli uffici per scongiurare eventuali collegamenti con le associazioni nel mirino. L'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato ha segnalato la partecipazione di «Area Solidale» alla sesta edizione del Festival dei Beni confiscati dall'11 al 16 aprile 2018 e chiesto conto al Comune dell'assegnazione di una sede. L'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino ha subito chiarito che la onlus era arrivata prima al bando del 2017 per un bene confiscato alla mafia in via Paisiello ma «dopo i nostri controlli è stata esclusa per irregolarità formali e non ha firmato il contratto. Ovviamente siamo a disposizione dei magistrati per fornire qualsiasi tipo di documentazione possa essere utile all'inchiesta». Il bene è stato rimesso a bando e già assegnato all'associazione «Non riservato». Sulla partecipazione al Festival invece Majorino conferma e riferisce: «Valuteremo quali azioni intraprendere per tutelare l'immagine del Comune e di tutte le associazioni che nel rispetto delle regole collaborano con noi.

Seguiremo con attenzione gli sviluppi dell'inchiesta che, seppur all'inizio, ha il merito di ricordare che non bisogna mai abbassare la guardia e dare per scontato il rispetto della legalità e delle regole». Majorino afferma che «anche in ambiti come quello del sociale e dell'accoglienza non devono esserci ombre».

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