Forza Italia torna in piazza: Berlusconi visiterà i gazebo

Tavoli di nuovo fra la gente per ascoltare le emergenze dei quartieri Altitonante: «Sinistra nervosa e mediocre. Noi in sintonia con Milano»

Forza Italia torna in piazza: Berlusconi visiterà i gazebo

«Chi ci crede vince». E Forza Italia ci crede. Sabato gli azzurri torneranno in piazza coi gazebo, nuova tappa di avvicinamento alle elezioni. «Inizia un insieme di iniziative che ci proiettano verso le Comunali - annuncia il coordinatore comunale azzurro, Fabio Altitonante - è l'inizio della vera e propria campagna elettorale. Dopo i 50 gazebo per i 100 progetti in 100 giorni, i 4mila quesiti raccolti ai tavoli o sul sito e i 30mila volantini distribuiti, si parte con un nuovo pacchetto di iniziative». Sono già in programma tre eventi nei teatri per lanciare le squadre dei nove municipi, dove nel 2016 si eleggerà il presidente con voto diretto. Poi a febbraio l'agenda prevede una due giorni dedicata al programma: «Dieci grandi progetti per la Milano del 2030. Associazioni, professionisti, università, categoria, volontariato».«Progetti» ed «entusiasmo» sono le parole che più ritornano nel discorso di Altitonante. Per i progetti, ci si affida al lavoro fatto e alle iniziative già in cantiere (nelle piazze e nei teatri). Quanto all'entusiasmo, «questa è l'elezione in cui chi ci crede vince - ripete l'azzurro - servono passione, voglia di fare e di mettersi al servizio della città». Un'iniezione di fiducia arriva dall'attesa per Silvio Berlusconi, che sabato potrebbe visitare i gazebo - uno è in centro, gli altri in periferia - per incontrare militanti e elettori. «Torna l'appeal di Forza Italia - dice Altitonante - perché la gente si rende conto che lavoriamo su proposte concrete. Noi siamo in sintonia con la città».Il riferimento è al centrosinistra, e alle primarie in cui Altitonante vede «nervosismo e mediocrità». «Il loro candidato di punta - osserva riferendosi a Giuseppe Sala - non trasmette passione. L'unico che trasmette passione è Pierfrancesco Majorino». In effetti, il turbolento avvio della campagna per le primarie autorizza il centrodestra ad andare avanti tranquillo: «Siamo sereni e non abbiamo fretta. Il percorso che stiamo facendo ci dà visibilità, i sondaggi ci premiamo e i cittadini riconoscono che stiamo facendo un lavoro importante e concreto. Dall'altra parte vedo dibattiti astratti e ideologici». Resta da riempire la casella del candidato: «Il bomber arriverà - assicura Altitonante - ci sta lavorando Berlusconi, non c'è fretta. Lo dicevamo da tempo e ora tutti se ne sono resi conto».I problemi di Milano, emersi nella campagna di ascolto svolta finora, sembrano soprattutto due: degrado e insicurezza. «C'è la sensazione di una Milano decaduta - dice il coordinatore - la città non è andata avanti, se non sulle cose che abbiamo progettato noi. L'unico progetto importante del centrosinistra era quello sugli scali ma è naufragato per gli scontri interni». «Sono stupito - dice Altitonante - per l'assenza di progetti concreti a sinistra, è evidente l'incapacità di capire i problemi di Milano, soprattutto il degrado, l'insicurezza e il problema casa con 25 milanesi che attendono. Poi il lavoro dei giovani. Milano è sempre stato il sogno americano d'Italia, adesso è la prima città da cui i giovani fuggono». Rispunta, nelle parole del coordinatore come in quelle del capogruppo, Pietro Tatarella, la sensibilità sociale di un movimento liberale: «Dobbiamo aiutare - sottolinea Altitonante - chi è rimasto indietro, chi non ce la fa.

Questo è un tratto caratteristico di Milano, una città che non ha mai lasciato indietro nessuno. Lo abbiamo dimostrato in Regione, con il reddito di autonomia, e il centrosinistra ha proposto solo 400 euro per chi ospita i rifugiati».

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