Fuori Tono

Lili Boulanger, Nora Orlandi e Tory Amos. Se si viaggia nella storia della musica al femminile, si scoprono centinaia, migliaia di nomi, compositrici. Dalle epoche in cui per loro, il gentil sesso, l'arte delle note era solo un «nobile passatempo», nella migliore delle ipotesi, a quando in tempi moderni sono diventate protagoniste dello star system (comunque meno numerose nella classica-contemporanea e dintorni).

A prendersi la briga di portare alla luce musiciste emarginate nei secoli passati, quasi tutte e per i più diversi motivi, nonostante la loro presenza costante e rilevante dal punto di vista qualitativo, attualmente sono anche le sorelle Badalini, Francesca e Federica entrambe pianiste di ottimo livello: oggi dalle 16.30 suonano allo Spazio socio culturale Coop di Novate Milanese, nell'ambito del recital a quattro mani Musica, femminile plurale - da Clara Schumann e Björk. Un programma tutto rosa, con autrici collocabili tra i primi anni dell'Ottocento ai giorni nostri, da Fanny Mendelsshon (1805-1847) alla stessa Francesca Badalini, con il suo Improvvisazione n.3; risultato di ricerche personali, riflessioni sui ruoli e la produzione del passato e attuale. Un po' di storia.

Già nel XVI secolo ecco nomi quali Settimia Caccini e Barbara Strozzi; Maddalena Casulana è stata la prima, come professionista, nella musica occidentale, a dare alle stampe i suoi lavori. Più avanti interessante la vita di Lillian Armstrong (1898-1971), seconda moglie del grande trombettista e cantante americano Louis Armstrong, con cui collaborò a lungo, negli anni Venti.

Infine la domanda della domande: la musica scritta dalle donne è differente da quella scritta dagli uomini? Spesso a

sentir loro, le signore, no. Qualcuno invita a riflettere su personalità e creatività, su quanto sia possibile e utile poter/dover distinguere gli esiti artistici guardando il genere. Dite la vostra, la parola al pubblico.

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