Gazebo e referendum, nel centrodestra parte la mobilitazione Sì Tav

Fi in piazza, Fdi pronta alla raccolta firme E la Lega: «Fa bene a tutti, 5 Stelle incartati»

(...) mobilitazione, sabato. E il coordinatore azzurro di Milano, Fabio Altitonante, parla della Tav come di un «paradigma culturale» per Fi: «Siamo sempre stati a favore dello sviluppo infrastrutturale - dice - ricordiamo la Legge obiettivo del presidente Berlusconi, che dal 2001 ha garantito la realizzazione di opere strategiche come l'alta velocità, l'ampliamento di autostrade, la Teem, la Brebemi. Dire sì alla Tav e a ogni altra infrastruttura è una responsabilità politica».

Per Confindustria il «no» alla Tav costerebbe 50mila posti di lavoro. Assolombarda l'ha messa in cima alle richieste inoltrate al governo e lo stesso hanno fatto le altre associazioni di imprese. Il mondo dell'economia, insomma, sta attivando tutti i canali politici per mettere pressione al governo, trovando nel centrodestra, e nella Regione, interlocutori molto sensibili al tema. Eppure il ministero e i 5 Stelle, per ora si trincerano dietro l'analisi costi-benefici, molto discussa: «È una barzelletta - attacca Altitonante - La strampalata analisi pubblicata dal ministero parla di meno soldi incassati dallo Stato per le accise sui carburanti e di riduzione delle entrate dai pedaggi autostradali. Senza la Tav ci sarebbero impatti negativi sugli scambi con tutti i Paesi collegati dal Corridoio mediterraneo, dalla Spagna all'Ungheria».

Ma per i 5 Stelle la Tav è solo un «buco». Per niente d'accordo Carlo Fidanza, capogruppo di Fdi in commissione Trasporti alla Camera. «La Tav non è solo un buco tra Torino e Lione, come dice Di Maio, è una piccola ma decisiva tratta di un'infrastruttura strategica per l'economia nazionale». E quella di Fdi non è solo una posizione astratta, ma concreta iniziativa politica: «Il nostro auspicio è che la Lega tenga fede al programma del centrodestra e non accetti la follia ideologica dei grillini. Se così non sarà chiederemo un referendum da tenersi lo stesso giorno in Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia». E i leghisti? «Sulla Tav la Lega non cambia idea anche dopo la relazione costi e benefici - assicura Andrea Monti, vicepresidente della commissione Infrastrutture della Regione - una relazione curiosa, almeno dal punto di vista dei 5 Stelle, che per trovare delle ragioni contro la Tav hanno dovuto chiamare il più grande sponsor del trasporto automobilistico rispetto a quello ferroviario». «Noi - prosegue - siamo consapevoli che scegliendo di incentivare il trasporto su ferro piuttosto che su gomma si possa perdere qualche miliardo in accise o in pedaggi, ma credo che sia indispensabile farlo, anche per cominciare a vivere in un mondo migliore. «I 5 Stelle si sono invece un po' incartati - prosegue Monti - e credo che ora sarà più facile convincerli che la Tav sia un bene per tutti, anche per l'ambiente, visto che la loro relazione dice che ci farebbe togliere moltissimi camion dalle strade».

Forza Italia quantifica in 37 miliardi gli investimenti in infrastrutture previsti in Lombardia nei prossimi 20 anni, con 13 miliardi per opere già in costruzione.

E la priorità lombarda si chiama Pedemontana, «la più grande opera pubblica d'Europa - ricorda Altitonante - vale circa 5 miliardi di euro con 157 km di sviluppo complessivo (87 km di autostrada) e più di mille persone occupate». E Monti incalza i grillini: «Mi aspetto anche che cambino idea sulla Pedemontana, visto che li i pedaggi sono particolarmente elevati».

Alberto Giannoni

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