Gente in strada e negozi pieni, è il riscatto dei commerciantiSaldi in centro

Alienati da un bilancio di fine 2013 piuttosto magro, i commercianti ci hanno sperato fino all'ultimo. E il mini riscatto atteso per la stagione dei saldi è arrivato. Ieri, per l'ultimo giorno di festa, la folla di milanesi in centro ha fatto man bassa di occasioni (ormai a oltre il 50%). Più nei negozi di fascia media che nelle boutique, ma va bene lo stesso. Insomma, la stagione «ufficiale» dei saldi non è partita male, anzi. In sordina, questo sì, come del resto tutti gli acquisti prenatalizi, ma in netto miglioramento. A riconoscerlo è anche l'assessore regionale al Commercio Alberto Cavalli che già nel primo giorno ufficiale di svendite ha registrato «un buon andamento». «È la dimostrazione- aveva commentato l'assessore - che i cittadini apprezzano la formula dei saldi, un appuntamento da non mancare».
La crisi ha spinto i milanesi a usare il buon senso. E il «metodo». Prima il monitoraggio del cappotto o delle scarpe da comprare. Poi qualche paragone con altri negozi. Infine l'acquisto: ragionato, mai superfluo, raramente di scarsa qualità. La priorità sono stati gli acquisti per i ragazzi e i bambini.

Alla mano il vademecum diffuso dal movimento dei consumatori: «La riduzione dei prezzi nel periodo dei saldi - è il “comandamento“ numero uno per chi va per vetrine - non comporta una diminuzione di diritti di chi compra: il negoziante è sempre obbligato a sostituire l'articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare».

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