L'ordine è: tagliare ancora, così non basta. Il neo assessore al Bilancio Francesca Balzani è stata chiara con i colleghi. Bisogna ragionare su una sforbiciata ulteriore, di almeno il 20%, sugli 680 milioni che restano, quindi circa 130 milioni che accorcerebbero il buco a 300. Gli uffici sono al lavoro per depennare il depennabile. Ma al centrodestra sorge un dubbio: nella foga dei tagli, occhio a non toccare le voci realmente importanti per la città.
A lanciare l'allarme-appello è il vice presidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato: «Non si tocchi nemmeno un euro previsto per la sicurezza, per i vigili, per le famiglie, i disabili e gli anziani». Da qui una richiesta di chiarimenti al sindaco Giuliano Pisapia sulle voci da rivedere. «Altrimenti - annuncia De Corato - presenterò una pregiudiziale per non approvare il consuntivo». Insomma, la spending review non deve riversarsi sui servizi per i cittadini. Prima c'è molto altro da fare per risanare le casse. Il Pdl suggerisce, ad esempio, di recuperare gli affitti degli inquilini morosi delle case popolari: quelli che nel 2012 non hanno pagato devono al Comune una somma pari a 28 milioni di euro. E già questa sarebbe una bella entrata. Altri 10 milioni di euro potrebbero essere recuperati evitando i finanziamenti a pioggia alle associazioni, molte delle quali del tutto anacronostiche o di nicchia. E poi bisognerebbe ritornare alla formazione dei vecchi staff comunali. Invece Pisapia sembra aver aumentato le spese per il personale in ufficio di 350mila euro.
«Non solo - precisa De Corato - prima di levare altri servizi alla città, c'è da mettere a reddito il patrimonio immobiliare». Purtroppo un primo effetto del colpo di scure che il Comune sta dando (e darà) ai servizi sociali già si sente: con la riduzione delle risorse ai servizi sociali sono aumentati i tempi di attesa per i ricoveri degli anziani. Per ora la giunta ha assicurato che non verrà toccata nessuna voce che riguarda l'assistenza ai disabili. Almeno per ora. Ma ulteriori tagli mettono a rischi anche quel settore.
Altro nodo da chiarire: i conti del bilancio consuntivo 2012. Non quadrano granché. Cioè, non tornano i conti nella verifica tra crediti e debiti reciproci tra Comune e società partecipate. Mica dettagli, si tratta di milioni di euro di differenza. «Lo scostamento tra i debiti che le società dicono di avere - sostiene De Corato - con il Comune è di circa 43 milioni, mentre, per quel che riguarda i crediti tra quelli riconosciuti dal Comune e quelli che dicono di avere le società la differenza è di 3,6 milioni. Differenze rilevanti, che vanno chiarite». Tuttavia il tempo stringe.
I tecnici sono al lavoro per analizzare i bilanci e sovrapporli ai dati di Mm, Milano Sport, Sogemi, Milano Ristorazione e Amat. «Con tutte queste differenze tra debitori e creditori, è difficile pensare che lunedì 6 maggio o martedì si possa approvare il consuntivo».
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