Cronaca locale

Un Giardino delle emozioni per i malati di Alzheimer

Il Trivulzio presenta il nuovo progetto durante la cena di raccolta fondi. E i nonni diventano anche attori

Giannino della Frattina

Le note sempre emozionanti della Banda dei Martinitt, i piatti della «cucina pop» dello chef Davide Oldani e tutti i tavoli occupati nel chiostro apparecchiato per la nuova charity dinner organizzata anche quest'anno dagli Amici del Trivulzio onlus per la raccolta dei fondi. Da aggiungere a quelli in arrivo grazie al 5 per mille e da dedicare anche alla creazione di un nuovo progetto: il Cortile dell'esperienza da disegnare all'entrata per accogliere i parenti e far passare ore più serene ai pazienti anziani ricoverati nei reparti Alzheimer che «potranno trascorrere le giornate di bel tempo all'aria aperta e, con un percorso studiato, riscoprire sensazioni e percezioni dimenticate»: aromatica, sonora, tattile, cromatica grazie alle piante e all'acqua che saranno impiegate nella ristrutturazione.

Un progetto presentato dal presidente Maurizio Carrara e dal nuovo direttore generale dell'Azienda servizi alla persona Istituti milanesi Martinitt e Stelline e Pio albergo Trivulzio Giuseppe Calicchio, dal presidente degli Amici del Trivulzio (www.amicideltrivulzio.it) Marco Zanobio e da Andrea Colombo, direttore generale Operazioni Coop Lombardia che per il secondo anno ha con grande generosità sostenuto l'iniziativa. «Pio Albergo Trivulzio è sinonimo di tradizione, ma al tempo stesso di innovazione - le parole di Calicchio - E con questo Cortile desideriamo avvicinare ancora di più la nostra istituzione ai pazienti che soffrono di Alzheimer, curandoli, sostenendoli e arricchendo con un'attività moderna di sollievo le loro giornate». Un'iniziativa che segue quelle già lanciate, come spiega Zanobio facendo il punto sul progetto «Digital Trivulzio» grazie al quale gli anziani (e non solo ospiti del Trivulzio) divisi in ben tre corsi hanno imparato a navigare su internet e «Adotta un nonno» per portare direttamente l'assistenza a chi è sufficientemente autonomo per vivere ancora a casa, ma è bisognoso di aiuto per le incombenze quotidiane. Attività a cui ora si aggiungono anche la «Lettura ad alta voce» che prevede la recitazione di libri per mantenere attive le capacità relazionali dei pazienti e «Si apra il sipario» con cui si realizza uno spettacolo teatrale insieme ad attori professionisti.

Ma la serata è stata l'occasione, vista anche la presenza degli assessori regionali Giulio Gallera e Stefano Bolognini e del consigliere comunale Diana De Marchi, per fare il punto sul risanamento finanziario della struttura, missione a cui è particolarmente legato il presidente. «Serate come queste - ha detto Carrara - servono anche a spiegare che il Pio albergo Trivulzio esiste. E soprattutto funziona. Nel 2015 lo abbiamo ereditato con una situazione economica disastrata, dovuta a un buco di 100 milioni di euro. In quattro anni abbiamo dimezzato l'indebitamento e portato da 13,5 a 3,5 milioni di euro il disavanzo annuale. Un risultato che lo ha salvato da una catastrofe che la città non meritava».

Parole sottoscritte dal dg Calicchio che promette «un 2019 ancora migliore, per rilanciare ulteriormente un patrimonio che con il principe Trivulzio, san Gerolamo Emiliani e san Carlo Borromeo ha nel suo codice genetico e storico, la filantropia di questa città».

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