La tanto buonista cultura di sinistra si sta sempre più etichettando come la cultura dell'ingiustizia. E' stato aggiudicato a Firenze il «Forum mondiale della Cultura», che secondo accordi già presi si sarebbe dovuto svolgere a Monza nel 2015 in logica sintonia con lo scenario di Expo. «Il decreto Bray, che così ha stabilito, si potrebbe chiamare Decreto Renzi - ha sottolineato l'assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini -. Le novità introdotte in commissione al Senato rappresentano un affronto alla Lombardia e alle sue istituzioni. Il Governo Letta ha scelto di barattare gli interessi lombardi per mere dinamiche interne al suo partito di riferimento».
Ma la sentenza governativa odora di tradimento verso il sindaco Giuliano Pisapia e il sindaco di Monza Scanagatti. Non è passato l'emendamento che doveva equiparare i teatri stabili a enti pubblici, permettendo alle strutture una serie di agevolazioni, «un fatto che rischia di affossare alcune realtà che a Milano e in tutta la regione sono virtuose». L'assessore regionale s'aspetta a questo punto una presa di posizione da parte dei due primi cittadini lombardi, che devono «scegliere se schierarsi dalla parte dei loro territori o degli interessi di altre zone del Paese, difesi più per motivi politici che di merito».
Nel decreto Bray sono stati decisi ingenti finanziamenti per il Comune fiorentino.
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