Un «grido di dolore» parte da Milano, Roma e Napoli. Perché alla situazione già esplosiva nelle case popolari, ora si aggiunge anche l'allarme sfratti visto che il ministro Maurizio Lupi non proroga al 2015 il blocco di quelli decretati per fine locazione. A denunciare il rischio dell'esplodere di una «bomba sociale» sono Daniela Benelli, Francesca Danese e Alessandro Fucito, gli assessori alle Politiche abitative di Milano, Roma e Napoli che chiedono al governo un intervento per evitare una situazione «ingestibile da un punto di vista sociale e dell'ordine pubblico».
«Sulla proroga degli sfratti - replica il ministro Maurizio Lupi - agli assessori dico che non è drammatizzando un problema che lo si risolve». Anche se i loro numeri parlano di 30-50mila famiglie a rischio. Dal 2008 al 2013, gli anni in cui la crisi si è fatta sentire, Roma ha visto 10mila sentenze per fine locazione, 4.500 a Napoli e 4mila sono state le sentenze di sfratto a Milano. Secondo gli assessori Benelli, Danese e Fucito il 70 per cento di queste famiglie avrebbe i requisiti di reddito e sociali previste dalla legge per la proroga: presenza nel nucleo di anziani, minori e portatori di handicap. Sarebbero comunque 70mila le sentenze di sfratto per fine locazione già emesse alla fine dello scorso anno e di queste sono 30mila quelle eseguite: il 90 per cento per morosità. «Spesso incolpevole», sottolineano i tre assessori che ricordano come il presupposto di una nuova proroga consistesse proprio nell'impegno del governo a sostenere con adeguati piani i Comuni. Interventi, denunciano, «non ancora visti». Oltre 120mila, invece, le richieste di intervento della forza pubblica fatte dagli ufficiali giudiziari e ogni giorno sono 140 gli sfratti eseguiti con la presenza di agenti. Sfratti che colpiscono una famiglia ogni 353. Ma escludendo proprietari di casa e assegnatari di alloggi pubblici, ogni anno una sentenza di sfratto, «quasi sempre per morosità incolpevole», tocca una famiglia su quattro. Quasi un quinto degli sfratti in Lombardia, il 15 per cento nel Lazio e l'8 in Campania. «Ecco perché - scrivono gli assessori Benelli, Danese e Fucito - torniamo a chiedere con forza la proroga del blocco degli sfratti e politiche abitative strutturali che ci consentano di uscire dalla logica dell'emergenza».
Ma secondo Lupi i dati non corrispondono a quelli della norma sulla proroga che «riguardava 2.889 casi nel 2007 (1.120 a Roma, 789 a Napoli, 239 a Milano)». La proroga dell'anno scorso 2mila. Aggiungendo che «non bisogna confondere i casi generalizzati di sfratto con quelli per cui veniva concessa la proroga». Aggiungendo che per l'emergenza casa «il governo nel 2014 ha finalmente imboccato una strada nuova, cosciente che l'emergenza andava affrontata in modo più radicale e non con lo strumento vecchio e logoro della proroga che invece di risolvere il problema lo ha sempre e solo spostato».
Elencando «il fondo per gli affitti e quello per la morosità incolpevole, 200 milioni al primo, 266 al secondo; 400 milioni alla ristrutturazione delle case popolari, più i fondi per l'acquisto della prima casa e il sostegno ai mutui. In totale 2 miliardi e 300 milioni, cosa mai fatta dai governi precedenti» Dura la conclusione: «Con le nuove norme i Comuni hanno strumenti e fondi sufficienti per affrontare i casi di cui stiamo parlando».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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