Scovare degli strumenti «dispersi» non è stata una cosa certamente facile, tutt'altro. È una delle missioni che ha dovuto affrontare il maestro Graziano Beluffi (nella foto a sinistra), quando ha assunto l'onore-onore - e la notevole fatica - di occuparsi della collezione dei pezzi storici del Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano.
Già, proprio così: soprattutto all'inizio del suo mandato, ma anche dopo, si è preso la briga di dare la caccia a quegli strumenti della collezione che non risultavano «presenti» all'appello. Ecco il musicista mentre si occupa di tenere in ordine la collezione: «È stato un'operazione lunga e non facile - spiega Beluffi - Sin da quando ho iniziato a fare questo lavoro mi sono preoccupato di rintracciare quanto non si trovava, era sparito dal Dopoguerra».
Il professore, con pazienza, ha dovuto fare l'inventario; in un armadio, per esempio, ha scoperto un violoncello Farotti. Alcune volte, per i recuperi, è persino volato all'estero. E nella maggior parte dei casi, anche con l'aiuto delle forze dell'ordine e di diversi liutai, le ricerche sono andate a buon fine.LuPav
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