I partiti si mettono l'elmetto Formigoni: qui non c'è Batman

I partiti si mettono l'elmetto Formigoni: qui non c'è Batman

Di fronte a 2 milioni di euro di rimborsi regionali spesi dai consiglieri per comprare lecca lecca, gratta e vinci, lemonsoda, salsicce e torta sbrisolona, ma anche cartucce da caccia, ostriche, cene da 800 euro da Giannino e il libro «Mignottocrazia» di Paolo Guzzanti, ogni difesa diventa un'arrampicata sugli specchi. Anche perché c'era anche il leghista che comprava fuochi d'artificio da un cinese. Eppure qualcosa i politici hanno dovuto dire. Chi per difendere, chi per condannare e chi per dire che, se sarà eletto, le cose cambieranno. «Non ho ricevuto nulla, quindi non me ne può fregar di meno - si difende su Affaritaliani.it il capogruppo leghista Stefano Galli - La verità è che sono fesserie. E che c'è una regia politica. Le spese di cui si parla sono le stesse che stanno ancora sostenendo il Pd, l'Italia dei Valori, l'Udc, Sel, i Pensionati. Stanno tirando la volata ad Ambrosoli, questo è evidente». Per il governatore Roberto Formigoni, «Batman non c'è in Lombardia. Credo che i nostri gruppi abbiano rispettato fino in fondo le regole». Il capogruppo pdl Paolo Valentini, a cui vengono chieste spiegazioni per 118mila euro, dice di essere «assolutamente tranquillo» e considera singolare che «a Pdl e Lega Nord queste richieste siano arrivate due mesi fa e alle opposizioni solo oggi. Non siamo nati ieri». Ed è in attesa di notizie dai magistrati che il centrosinistra appare insolitamente cauto. «Auspichiamo che la magistratura faccia rapidamente chiarezza - hanno scritto i capigruppo di Pd, Idv e Sel Luca Gaffuri, Stefano Zamponi e Chiara Cremonesi - Per parte nostra siamo certi che le risorse siano state impiegate secondo le modalità previste dalla legge». Con Valentini che sostiene che «in Lombardia non c'è stato un Batman, quindi si sono dovuti cercare tanti piccoli puffi per montare la questione».
Pronti a vestire i panni dei Savonarola il segretario lombardo della Lega Matteo Salvini, la candidata alle primarie del centrosinistra Alessandra Kustermann e l'aspirante governatore Gabriele Albertini. «Con Maroni presidente - assicura Salvini - nessun abuso sarà tollerato. Verrà controllato ogni euro speso e saranno dimezzati i contributi. Se l'inchiesta dovesse accertare responsabilità, chi in passato ha sbagliato, sia a destra che a sinistra, dovrà rimborsare tutto con gli interessi». Per la Kustermann è «l'ennesima prova della mancanza di valori che purtroppo si registra all'interno delle istituzioni e della scarsa o nulla considerazione dei soldi che i cittadini pagano con le loro tasse». Duro Albertini che parla di controlli «sacrosanti».

E «le ipotesi di accusa di peculato sono gravi non tanto e non solo per l'eventuale uso illecito di fondi pubblici, ma perché suonano ancora più odiose in un momento congiunturale come questo in cui i cittadini sono chiamati a gravi sacrifici e rinunce per procedere al risanamento economico».

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