I poliziotti: "Dateci indicazioni operative per far rispettare i divieti"

Il gioco di parole è d'obbligo: come si controlla l'effettivo funzionamento delle misure di controllo?

I poliziotti: "Dateci indicazioni operative per  far rispettare i divieti"

Il gioco di parole è d'obbligo: come si controlla l'effettivo funzionamento delle misure di controllo? Per essere sicuri che non si tratti solo di mere formalità, completamente inutili dal lato pratico? Senza voler agitare acque di per sé già molto turbate dall'emergenza coronavirus, vediamo innanzitutto quel che si sa. La questura di Milano starebbe organizzando pattuglie all'ingresso di tutte le grandi direttrici della città: via Palmanova, via Novara e via Lorenteggio. Secondo le recenti disposizioni del ministero dell'Interno almeno una «volante» con due uomini sarà posta a controllo degli ingressi nel Comune, proprio per seguire la direttiva del Dpcm. Le persone controllate potranno firmare una sorta di autocertificazione che verrà fornita proprio dai poliziotti che effettueranno i controlli. Si tratterà, dicono, di posti di controllo «mobili» da rimodulare nelle diverse aree della città. Questo dopo la direttiva inviata dal Viminale alle prefetture per monitorare gli spostamenti dei cittadini nelle aree più critiche per il coronavirus.

«Lo apprendo da lei, ma a oggi noi appartenenti alla polizia di stato non ne sappiamo nulla. Non mi risulta ci sia una disposizione scritta che dovrebbe portare all'applicazione della circolare esplicativa del Viminale in relazione al Dpcm, ma solo indicazioni orali».

Parliamo con Emanuele Brignoli, 50 anni, segretario generale regionale Lombardia Fsp polizia di stato (già Ugl polizia di stato). «Riprendendo quanto ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia, cosa vuol dire evitare? Non è un invito. Significa che non bisogna andare in giro tranne che per i motivi connessi all'emergenza o al lavoro, cioè quelli strettamente legati alla circolare. E poiché è prevista una sanzione penale per chi non ottempera a tutto ciò, significa che si tratta di un divieto -. spiega Brignoli - Ecco: le direttive per far rispettare questo divieto di fatto non ci sono ancora. Sono state date solo generiche disposizioni orali, del tipo: andate con i moduli e fate qualche controllo. Senza voler buttare benzina sul fuoco mi sembra tutto molto approssimativo.

E siamo già in ritardo».

E conclude: «Sono smarrito davanti a questa mancanza di decisionismo. I nostri vertici invitano alla calma e alla pacatezza, ad abbassare i toni. Non abbiamo ancora capito che bisogna darsi da fare e in fretta?».

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