I virtuosi della chitarra fanno vibrare la bella estate del Lario

A Menaggio parte la nona edizione della fortunata rassegna curata da Sergio Lavia

Antonio Lodetti

Lui è un virtuoso della chitarra classica ma ama le esplorazioni, la ricerca, i nuovi incroci sonori. Ha inciso una trentina di dischi e a tutt'oggi prepara manuali didattici (disco e cd) per apprendisti di chitarra classica. Insomma fa un po' di tutto l'argentino Sergio Fabian Lavia, e tra le sue numerose attività c'è quella di direttore artistico del Festival Internazionale di Chitarra di Menaggio, che presenta un «aperitivo» questo fine settimana prima di decollare definitivamente il prossimo week end. Domani sera, in esclusiva, ci sarà il recital dell'Ensemble di chitarre del Conservatorio della Svizzera italiana diretto dallo stesso Lavia insieme a Gabriele Cavadini. «La cosa che caraterizza maggiormente il festival - racconta Lavia - è la varietà di generi. La chitarra ha mille voci espressive e noi spaziamo dalla musica antica alla classica all'elettronica; solo il rock è escluso». Lavia non ama il rock? «No, lo amo tantissimo e, quando ero ragazzo, Ritchie Blackmore dei Deep Purple mi ha folgorato. Credo che qualcosa di lui si senta ancora nel mio stile. Amo il rock ma il nostro è un festival più raccolto, intimo. Si suona nelle chiese, nei bar e qualche concerto in piazza, con il rock diventerebbe una festa da supermercato. Il rock richiede un altro tipo di struttura. Io sono partito con la chitarra classica ma poi, negli anni Settanta e Ottanta, ho amamto molto il rock. Ora invece sono pronto per suonare la mia musica e comunicare. Per questo invito tanti artisti-compositori, la comunicazione e il linguaggio della musica per me sono fondamentali». E Lavia, anche se non è un nome di primo piano, ne ha do storia e di comunicazione alle spalle! Basti pensare alla militanza di sedici anni nell'Orchestra Verdi di Milano...

«Ho suonato in molte orchestre e in molti ensemble e ho lavorato con artisti del calibro di Luis Bacalov, Nicola Piovani, Riccardo Chailly e per il jazz con Enrico Intra. Ho suonato musica per il cinema e alcune mie composizioni vengono trasmesse in televisione come colonna sonora. Alcuni miei pezzi li studiano nei Conservatori italiani e svizzeri». Chi vuole ascoltare Lavia dovrà aspettare venerdì prossimo, quando si esibirà in piazza garibaldi in un esplosione di suoni e colori argentino-brasiliani insieme alla sua compagna Dilene Ferraz, mentre la seconda parte della serata sarà animata dalla poliedrica chitarra di Gigi Cifarelli, maestro di jazz e di blues oltre che reduce da mille storiche sessions con i più importanti artisti italiani. «Il mio spettacolo sarà molto particolare.

Suono una chitarra classica rielaborata in tempo reale che diventa una piccola orchestra, e in piazza c'è un impianto quadrifonico che modellerà il mio linguaggio elettronico». Tra gli altri ospiti noti il duo classico Devecchi-Seminara e il duo trasversale femminile Ginger Bender.

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