Incidenti sul lavoro in diminuzione ma a Milano sono ancora più di 40mila

Oltre 6mila incidenti sul lavoro in meno. Sono calati del 4,7 per cento gli infortuni in Lombardia nel 2011 rispetto all'anno precedente. Un dato positivo anche se è meno incoraggiante rispetto al dato nazionale. In Italia il calo registrato è stato del 6,6 per cento. «In Lombardia la flessione è minore perché non sono calati gli infortuni tra gli stranieri», ha spiegato Aniello Spina, direttore generale di Inail lombarda commentando i dati. «I fattori che possono incidere sono molteplici - ha aggiunto - Le difficoltà linguistiche, una diversa cultura del lavoro e la tendenza ad affidare agli stranieri le mansioni magari più rischiose. È pur vero però che rispetto a qualche anno fa oggi anche gli immigrati sono più consapevoli dei loro diritti e quindi pretendono dal datore di lavoro la denuncia dell'infortunio». Sono stati in totale 127.007 gli infortuni sul lavoro contro i 133.312 dell'anno precedente. Di questi, solo il 30,4 per cento ha riguardato le donne. Gli incidenti riguardano sia il luogo di lavoro ma anche il tratto casa-lavoro. E in quest'ultimo caso il primato spetta alle donne. Il dato ha sorpreso gli stessi ricercatori dell'Inail. Nel 2011 su 1286 infortuni avvenuti nel tratto di strada tra casa e lavoro a piedi ben 910, ovvero il 71 per cento, hanno visto come vittima una donna. La ricerca del «perché» ha trovato una risposta sorprendente: si fanno male perché cadono dai tacchi. Del resto infatti hanno meno incidenti quando si recano al lavoro in auto, qui gli infortuni cosiddetti in itinere sono stati 15.074 e nel 74,5 per cento dei casi riguardavano uomini. Anche in questo caso però è stata registrata una flessione: il 6.9 per cento in meno. Diminuite anche le denunce per malattie professionali del 2,6 per cento con 86 casi in meno rispetto all'anno precedente.

Ma ancora c'è da lavorare. La Camera di Commercio ha attivato un portale per le informazioni del caso. Perché si fermi quel timer che in Europa registra ogni 210 secondi la morte di una persona sul luogo di lavoro.

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